SALARIO MINIMO, COSA DICE IL SEGRETARIO CISL LUIGI SBARRA

«Il confronto di oggi (venerdì, ndr) tra governo e opposizioni apre all’opportunità imperdibile di incardinare finalmente nel solco di una impostazione bipartisan i temi del lavoro povero, della precarietà lavorativa, di una questione salariale che richiede una nuova strategia condivisa tra politica, sindacati e imprese»: lo ha spiegato in una nota il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra dopo il confronto tra Governo Meloni e opposizioni in merito alla tematica del salario minimo e in generale in vista di possibili modifiche sui piani salariali nazionali.



La Cisl in particolare dallo scorso 20 aprile ha lanciato una nuova proposta di legge di iniziativa popolare chiamata “Partecipazione al Lavoro” che è stata ulteriormente rilanciata in questi giorni come possibile sviluppo alternativo alla proposta sul salario minimo avanzata da Pd, M5s, Azione e Sinistra Italiana. L’idea di Sbarra, che ha trovato già diversi “endorsement” nell’esecutivo in questi giorni, è quella di dare piena applicazione all’articolo 46 della Costituzione che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. Come ha spiegato lo stesso segretario generale CIsl a “La Verità”, «c’è una riforma cardine che riteniamo indispensabile in questa stagione di transizione: quella della partecipazione dei lavoratori alla vita, agli utili e all’organizzazione delle imprese». La sfida incardinata dal segretario di estrazione cattolica si sposa con il percorso del Governo sulla crescita salariale e la qualità con stabilità del lavoro, ma imbraccia anche «l’incremento della produttività, il contrasto alle delocalizzazioni, i controlli su salute e sicurezza e l’applicazione dei buoni contratti».



SBARRA: “ECCO LA PROPOSTA CISL SUI SALARI BASSI E LE CONTRATTAZIONI”

La proposta di legge della Cisl sulla partecipazione degli utili delle aziende per i lavoratori, invece che un salario minimo per legge, è per Sbarra il percorso più sano per rendere più stabili e solidi i salari in Italia: «guardiamo con il massimo interesse all’avvio di un percorso-istruttoria al Cnel che porti anche a una norma capace di estendere e rafforzare la contrattazione, assicurando salari dignitosi e copertura dei contratti leader a tutti i lavoratori, senza alcuna eccezione», ha detto ancora il leader Cisl nella nota post incontri a Palazzo Chigi.



Secondo Luigi Sbarra quello odierno è tempo di «concretezza, di riformismo vero», nella consapevolezza che per fronteggiare working poors e salari bassi «non è sufficiente qualche articolo sulla Gazzetta ufficiale: bisogna far applicare i contratti leader e maggiormente diffusi, contrastare i part-time involontari, aumentare le ispezioni per le false partite Iva e il parasubordinato, il sommerso e il lavoro nero, le cooperative spurie e i tanti fasulli tirocini extracurricolari». L’impulso che vuole dare la Cisl con la proposta di iniziativa popolare è quella di stimolare la leva della contrattazione aziendale e territoriale «azzerando il peso del fisco sugli accordi decentrati per aumentare e redistribuire la produttività. Va poi condotta in porto una grande riforma sulla partecipazione alla vita e agli utili delle imprese». Serve dunque rendere più solida e rafforzata la contrattazione, conclude Sbarra a “La Verità”, e per questo è fondamentale che tutto questo «entri nel dibattito e si collochi in modo organico nel quadro di una complessiva politica dei redditi partecipata da sindacati e imprese. La Cisl è pronta a raccogliere la sfida».