EUROPEE 2024, QUALE SOGLIA DI SBARRAMENTO E COME FUNZIONA L’ATTRIBUZIONE DEI SEGGI

Un solo numero è ormai stampato nella testa di tutti i partiti in corsa per le Elezioni Europee 2024 a meno di due mesi dal voto: si tratta della soglia di sbarramento fissata dal sistema elettorale proporzionale previsto per il rinnovo del Parlamento Ue, ovvero il 4%. Chi infatti ottiene nei risultati più preferenze ha diritto di essere rappresentato con certo numero di seggi, chi sotto invece viene sostanzialmente tagliato fuori. Come spesso accaduto, anche in queste Elezioni Europee si assiste ad alleanze in liste unitarie piuttosto “anomale” rispetto alle altre consultazioni elettorali proprio per questo motivo: sto che non valgono le coalizioni alle Europee, per poter assembleare più voti si è costretti necessariamente a presentare un’unica lista elettorale.



È il caso ad esempio di “Stati Uniti d’Europa”, il “listone” costruito da Renzi con Bonino che mette assieme diverse anime centriste come Volt, Libdem (Marcucci) e Psi (e a cui guarda lo stesso Calenda, per il momento rimasto fuori dal “giro”); Noi Moderati si è unito a Forza Italia in occasione delle Elezioni Europee, così come l’Udc ha stretto patto alla Camera dei Deputati con la Lega di Salvini per poter puntare a qualche seggio. Secondo la legge delle Europee all’Italia spettano di diritto 76 seggi complessivi i quali saranno attribuiti con metodo proporzionale puro in base al singolo voto raggiunto dal partito alle Elezioni dell’8-9 giugno 2024. Sempre per il medesimo sistema elettorale previsto con la specifica legge italiana 18/1979 (modificata da più provvedimenti negli anni successivi, ndr) è fissato una soglia di sbarramento sul piano nazionale al 4%: vediamo qui sotto, in base agli ultimi sondaggi politici diffusi sulle Europee, che impatto avrebbe oggi quel numero sui partiti in corsa.



SONDAGGI EUROPEE 2024, ECCO QUALI PARTITI “RISCHIANO”: I DATI EUROMEDIA AL 9 APRILE

Osservando infatti gli ultimi sondaggi politici raccolti da Euromedia Research per “Porta a Porta” lo scorso 9 aprile, emerge come siano diversi i partiti in Italia a rischiare di rimanere senza seggi alle prossime Europee: ad oggi infatti sopra la soglia di sbarramento del 4% rimangono solo Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Movimento 5Stelle, Lega, Forza Italia e Stati Uniti d’Europa; chi invece è invischiato attorno al “numero thriller” restano Calenda, Verdi-Sinistra, Cateno De Luca e Santoro.



Le intenzioni di voto dei sondaggi politici Euromedia danno infatti FdI (partito europeo ECR-Conservatori) al 26,9% (o 27,1% qualora Giorgia Meloni si candidi in lista), con la bellezza di 24 seggi conquistabili: segue il Pd (PSE-S&D) al 19,8% con Schlein in lista, pari a 17 seggi totali, mentre il M5s di Conte “tallona” i dem al 17,6% con potenziali 15 seggi nell’Europarlamento (non è iscritto a nessun partito). La Lega di Salvini segue all’8,7% con possibili 8 seggi alle prossime Europee, uno in più di Forza Italia di Tajani all’8,5% delle preferenze nazionali: chiude sopra la soglia di sbarramento, anche se di poco, la lista di Renzi e Bonino “Stati Uniti d’Europa” (lista Renew) che al 4,4% (con 4 seggi conquistabili) appunto comprende Italia Viva, PiùEuropa, Volt, Libdem e Psi.

Chi invece rischia forte sono il gruppo di tre partiti ad oggi tutti appena sotto la soglia del 4%: Azione Calenda (sempre in Renew, comprende Nos, Pri, Popolari Europeisti Riformatori, Socialisti Liberali) al 3,8% rimarrebbe fuori ad oggi, così come l’Alleanza Verdi-Sinistra (Sinistra Ue) al 3,7% come la lista Libertà di Cateno De Luca (che comprende già diversi partiti da ItalExit a SudChiamaNord, Pirozzi, Capitano Ultimo, Popolo Famiglia, Pensionati e altri). All’1,8% staccato invece “Pace Terra e Dignità”, la lista pacifista di Michele Santoro, all’1,8% mentre tutti gli altri partiti in corsa assieme non fanno più dell’1,2% di consenso generale (l’astensione secondo i sondaggi politici Euromedia resta altissima attorno al 37%). Per questi dati negli ultimi giorni continuerebbero le trattative nell’ex area Terzo Polo per comporre in Stati Uniti d’Europa un unico listone con anche Calenda coinvolto, il quale però non vorrebbe ripetere l’esperienza passata degli scorsi mesi e ritrovarsi con chi ha già litigato più volte come Matteo Renzi ed Emma Bonino. La soglia di sbarramento al 4% resta però fissa come una “mannaia” politica e siamo certi che da qui a fine aprile, quando andranno presentate ufficialmente le liste, qualcosa ancora potrà cambiare nello scacchiere dei partiti verso il voto Ue.