Con le nuove sanzioni decise nel weekend contro la Russia, soprattutto l’esclusione dal sistema di pagamento Swift, si è scatenato il terremoto sui mercati. La Banca centrale europea, secondo quanto riportato dall’Ansa, ritiene che Sberbank Europe, che ha sede a Vienna, e le divisioni in Croazia e Slovenia siano «in fallimento o in probabile fallimento per il deterioramento della loro situazione di liquidità». In una nota la Bce ha evidenziato che la banca «nel futuro vicino non sarà probabilmente in grado di pagare i suoi debiti in tempo».



Inoltre, Sberbank Europe, che è controllata dalla russa Sberbank, e le sue divisioni hanno registrato una significativa uscita di depositi a causa delle tensioni geopolitiche (guerra Russia-Ucraina) e delle sanzioni imposte dall’Occidente. Un contraccolpo non di poco conto, se teniamo conto del fatto che Sberbank copre una quota del mercato del credito russo di circa il 34%. Inoltre, nei giorni scorsi è già stata tagliata fuori dal sistema finanziario statunitense. Oggi il titolo quotato a Londra è crollato del 64%.



SBERBANK RISCHIA CRAC PER LA GUERRA UCRAINA-RUSSIA

Non è ancora stato pubblicato l’elenco delle banche russe coinvolte nel provvedimento di espulsione dallo Swift, il sistema di messaggistica che collega 11mila banche e istituzioni globali ed è responsabile dell’esecuzione della gran parte delle operazioni finanziarie. Eppure, gli istituti russi sono già sotto pressione, come dimostra il caso Sberbank. Da Francoforte hanno fatto sapere che non ci sono misure che possano ripristinare la posizione di liquidità a livello europeo e in ognuna delle sue controllate all’interno dell’Unione Bancaria.



Il Comitato di Risoluzione Unico, che gestisce gli istituti di credito europei in difficoltà, ha applicato fino a domani una sospensione dei pagamenti, dell’esecuzione e dei diritto di recesso, nota come moratoria. I depositanti potranno prelevare un importo giornaliero predeterminato. Ad esempio, l’Austria ha imposto un tetto al prelievo giornaliero di 100 euro. Ma ogni depositante retail è protetto comunque fino a 100mila euro per banca nell’Ue. «Stiamo facendo ogni sforzo e supportiamo pienamente le autorità nell’uso dei loro poteri in modo che possano gestire questa situazione senza precedenti», ha dichiarato Sonja Sarkoezi, ceo di Sberbank Europe, come riportato da Milano Finanza.