Scacchipugilato, la disciplina che unisce scacchi e pugilato

Uno sport che unisce due discipline che possono sembrare opposte: si tratta dello scacchipugilato, anche chiamato chessboxing, ossia, come dimostra lo stesso nome, un mix tra scacchi e pugilato. Come si gioca? Basta posizionare una scacchiera al centro di un ring, con due persone che prima si danno battaglia nel muovere i pezzi, alla ricerca dello scacco matto, e poi si affrontano con i guantoni, colpendosi con forza. Lo sport ha regole ben precise e ad affrontarsi, in campionati nazionali e internazionali, sono giocatori professionisti.



Come raccontato su Radio DEEJAY durante Chiamate Roma Triuno Triuno, il programma del Trio Medusa, si tratta di uno sport senza esclusione di colpi, prima sulla scacchiera e poi sul ring. Le armi sono varie: per gli schiacci ovviamente la testa, e poi il corpo, per sferrare pugni all’avversario. Dunque si tratta di un mix di intelligenza e forza fisica insieme.



Scacchipugilato, come si gioca?

Lo scacchipugilato negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più. Prima, nel 2012, c’è stata la creazione della Federazione Italiana e poi l’arrivo di competizioni internazionali. Il mondiale, invece, esiste già dai primi anni 2000, quando lo scacchipugilato è stato inventato. L’idea è venuta per primo a Enki Bilal, che ha parlato del chessboxing nel graphic novel Freddo Equatore. Nel 2003 Iepe Rubingh ha preso proprio quell’idea, ideando lo sport.

L’inventore ha scelto però di alternare i due sport, visto che nel chessboxing ci sono in tutto undici riprese. Si comincia con un round di scacchi di 3 o 4 minuti, per poi proseguire con uno di pugilato da tre. Nelle pause tra una ripresa e l’altra, gli atleti hanno un minuto nel quale riposare e indossare o togliere i guantoni e il paradenti. L’incontro di solito dura 9 minuti ma può durarne anche 12. Come si vince? Basta fare scaccomatto o mettere ko l’avversario!