Il 16 giugno è prevista la data di scadenza per l’acconto IMU 2022 che, dunque, è già scaduto. Cosa succede al contribuente che non paga l’imposta entro i termini? C’è la possibilità di sanare l’errore oppure fare un ravvedimento operoso?

Scadenza Imu 2022: cos’è l’Imu

Anzitutto partiamo dallo specificare che l’IMU è un’imposta municipale richiesta per la proprietà oppure per l’esercizio di un diritto reale su un immobile. In particolare è chiamato a pagare questa imposta chiunque sia proprietario di un immobile, titolare del diritto reale di usufrutto, di uso o di abitazione, di superficie. Il genitore di un assegnatario di un immobile relativo alla casa familiare, il concessionario diario demaniali, il locatario per gli immobili concessi in locazione finanziaria.



L’imposta e relativa al valore dell’immobile e viene calcolata nella misura del 1%. Per gli immobili in comproprietà invece l’imposta viene divisa secondo quote.

Scadenza Imu 2022: cosa accade in caso di pagamento tardivo

Solitamente le imposte non pagate entro i termini sono soggette ad un sanzione per omesso oppure per tardivo versamento che comporta una maggiorazione del 30% sul valore iniziale.



Dunque se le imposte da pagare ammontano a €1000, la sanzione sarà di €300. Parimenti, se le tasse da pagare saranno di €10000, la sanzione pecuniaria da applicare in caso di omesso o tardivo pagamento sarà di €3000.

Tuttavia non è sempre così ci sono delle eccezioni che confermano la regola, ad esempio i pagamenti effettuati entro 14 giorni dalla scadenza avranno una sanzione pecuniaria del 1% per ogni giorno di ritardo, se invece si decide di pagare entro 90 giorni, vale a dire tre mesi si avrà una sanzione del 15%.

Il tasso relativo agli interessi viene per il valore dell’imposta e poi diviso per 365 giorni. Il risultato verrà poi per il numero dei giorni di ritardo.



In questo modo sarà possibile comprendere a quanto potrebbe ammontare la maggiorazione in caso di omesso o mancato pagamento dell’imu. Solitamente la riduzione della sanzione è di un decimo entro i 30 giorni, di un nonno entro i 90 giorni e di un Ottavo entro un anno oppure di un settimo entro i 2 anni e di un sesto oltre i 2 anni.

Tuttavia non risulta possibile usufruire del ravvedimento parziale tributi che non siano erariali. Il ravvedimento può essere applicato soltanto a seguito dell’inizio di una contestazione.