Alla invettiva lanciata da Matteo Salvini in diretta a L’Aria che Tira questa mattina su La7, il Governo ha risposto in maniera immediata annunciando un aggiornamento importante circa i versamenti fiscali del 16 marzo prorogati a domani 20 marzo: fonti di Palazzo Chigi hanno contattato direttamente l’autore della trasmissione di Myrta Merlino (Riccardo Zambon, ndr) per annunciare «Le tasse sono state spostate a venerdì per dare modo di intervenire in queste ore sulle singole imposte per rimandarle ulteriormente». Una risposta diretta a chi, non solo Salvini, lamentavano una scadenza fiscale così importante prorogata di soli 4 giorni in piena emergenza coroanvirus. In sostanza nelle prossime ore il Governo dovrà mettere a punto delle opportune proroghe per le varie categorie di cittadini e imprese chiamate al pagamento nella giornata del 20 marzo, sulla scia di quanto già successo il 16 marzo scorso con il Decreto “Cura Italia” in via di trascrizione. «È una richiesta che facciamo da giorni, buon passo avanti. Sono contento che veniamo ascoltati. Ci sarà quindi il via libera da parte della Lega al decreto? Se mi tolgono lo svuota-carcere e mettono più soldi per precari, stagionali e autonomi allora se ne può parlare» ha commentato Salvini al termine dell’intervento (qui il video dell’annuncio). (agg. di Niccolò Magnani)
SCADENZE: CHI DEVE PAGARE DOMANI
Ad un giorno dalla nuova scadenza fiscale prorogata dal Governo con il Decreto Cura Italia, proviamo a fare un po’ di ordine su chi deve pagare i vari versamenti al 20 marzo: pubbliche amministrazioni, contributi previdenziali e assistenziali, premi per l’assicurazione obbligatoria, in scadenza il 16 marzo 2020. Sono però esclusi dal pagamento tutti i settori maggiormente colpiti dall’emergenza coronavirus, come turismo, ristorazione e cultura (qui i versamenti sono sospesi fino al 30 aprile almeno; esclusi anche i contribuenti esercenti attività d’impresa, arte o professione «con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019». Da ultimo, sospesi i pagamenti con scadenza al 20 marzo per le persone fisiche e soggetti che avevano residenza in “zona rossa” del Dpcm 1 marzo 2020. A lanciare grido di allarme e polemica contro la scelta del Governo di confermare comunque alcuni versamenti entro domani, poco fa su La7 Matteo Salvini ha tuonato sul Governo «Ma ti sembra normale mettere nel decreto, in piena emergenza economica, che migliaia di produttori e imprenditori domani debbano pagare le tasse? Chiedere di posticipare questa data è irresponsabilità e sciagura?». (agg. di Niccolò Magnani)
RINVIO BREVE PER SCADENZE FISCALI
Confesercenti Viterbo commenta la decisione del governo di prorogare le scadenze fiscali e previdenziali, quindi i versamenti, dal 16 al 20 marzo 2020 per alcune categorie, mentre per altre il rinvio è a maggio, come vi spieghiamo in fondo. «Il decreto dà prime risposte importanti per molti settori. I rinvii delle scadenze fiscali, invece, rimangono di troppo corto respiro». Chi deve pagare il 20 marzo 2020? Le imprese hanno avuto quattro giorni di tempo per accertarsi in quale categoria rientrano per le quali è prevista l’eventuale proroga. D’altra parte, la situazione è in continua evoluzione a causa dell’emergenza. E infatti a tal proposito Confesercenti Viterbo avverte: «Ci conforta, però, l’annuncio di un decreto in arrivo in aprile e di un altro, successivo, intervento per il necessario rilancio dell’economia. Anche perché l’ammontare della manovra – seppure imponente – potrebbe comunque rivelarsi insufficiente in caso di un’emergenza più lunga del previsto». (agg. di Silvana Palazzo)
SCADENZE FISCALI 20 MARZO 2020: CHI DEVE PAGARE
Come cambiano le scadenze fiscali e previdenziali per famiglie e imprese dopo la pubblicazione del Decreto “Cura Italia”? Sono previsti infatti diversi slittamenti di adempimenti fiscali e contributivi che, in alcuni casi, si aggiungono ad altri già in corso, superandoli. Di conseguenza, c’è una nuova tabella di marcia fiscale da rispettare. Ma non per tutti. C’è infatti una categoria di contribuenti che devono accontentarsi solo di una breve proroga, fino al 20 marzo 2020, dei versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali e assistenziali e ai premi per l’assicurazione obbligatoria, che erano in scadenza lunedì 16 marzo 2020. Ci riferiamo in questo caso a quegli operatori economici ai quali non si applica la sospensione. Chi sono? In primis, coloro che hanno un fatturato superiore ai 2 milioni di euro, come era stato anticipato dalle bozze. Di conseguenza, devono procedere con i versamenti Iva, ritenute e contributi di marzo appunto entro il 20 marzo 2020.
SCADENZE FISCALI 20 MARZO 2020: L’APPELLO DI MISIANI
Non ci sono, invece, limiti di fatturato per la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, insieme al versamento Iva di marzo per alcuni specifici settori, che sono tra l’altro quelli più colpiti dalle restrizioni introdotte dal Governo per arginare la diffusione del Coronavirus. Nello specifico, i settori interessati sono turistico-alberghiero, termale, trasporti passeggeri, ristorazione e bar, cultura (cinema, teatri), sport, istruzione, parchi divertimento, eventi (fiere/convegni), sale giochi e centri scommesse. Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani aveva lanciato un appello attraverso Radio Capital proprio ha chi ha un fatturato alto: «Diamo la possibilità a tutti di sospendere il pagamento dell’Iva, ma chi può pagare lo faccia, per il bene del Paese». Infine, non è prevista la sospensione da uno a due mesi della ritenuta d’acconto per i fatturati sotto i 400mila euro.