Ultimo passo dell’Italia, nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone, verso la strategia anti-scafisti: l’obiettivo è quello di parificare la lotta ai trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo a quella alle mafie, facendo arrivare il messaggio anche nei paesi africani. Dopo le polemiche con la Germania sulle Ong, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano ha posto un interrogativo ai partner Ue: “Nell’ottica dei trafficanti, se ho la certezza che a poche miglia marine dalla costa incrocio imbarcazioni che conducono sull’altra sponda, sono facilitato o ostacolato nei miei traffici?”. Per il magistrato è “l’oggettiva rappresentazione di ciò che accade”. Le parole sono arrivate in chiusura della Conferenza di Palermo per i vent’anni della Convenzione Onu contro il crimine organizzato.
Il Guardasigilli Nordio aveva già annunciato “una guerra totale, globale e senza sconti ai trafficanti”. Dunque un business da 6-7 miliardi di euro l’anno, secondo l’Ufficio Onu. A questi vanno aggiunti i proventi da sfruttamento a seguire, dalla prostituzione fino al lavoro nero. Solo nel 2022, La procura antimafia di Palermo ha visto crescere del 171% i procedimenti, come sottolinea il Giornale. Secondo Nordio servono misure più severe con l’aiuto dei partner della Convenzione. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha chiarito che “nessuno Stato può accettare che la criminalità organizzata determini le politiche migratorie nazionali, né che vengano praticate forme di schiavitù”. Per questo, servono misure di prevenzione più severe: maggiori sanzioni, più processi. E di mezzo deve esserci anche l’Onu.
Lotta agli scafisti: accordo Italia-Francia
Nordio, a Palermo, ha parlato di 166 procedimenti legati alla tratta di esseri umani e 468 indagati nel biennio 2021-2022. Per associazione finalizzata al traffico di migranti, invece, sono 26 i nuovi dossier e 92 indagati. Il governo colpirà gli scafisti “al cuore, intercettando capitali illeciti prima che vengano riciclati nell’economia legale e impiegati per corruzione” ha spiegato Piantedosi. A Palermo presente anche l’omologo francese Darmanin: anche il ministro d’oltralpe è d’accordo su campagne di informazione per dissuadere le partenze di migranti. Nel bilaterale, Piantedosi ha chiesto inoltre anche piani per rimpatri volontari assistiti e firmato un’intesa per l’avvio di una cabina di regia italo-francese.
Lo scopo è quello di formare squadre investigative comuni sulle rotte del Mediterraneo per reprimere l’illegalità, offrendo ai migranti alternative in Africa. Per questo è importante anche la collaborazione dell’Onu. Piantedosi ha firmato, a Palermo, due accordi di cooperazione giudiziaria con i due omologhi del Maghreb per accelerare il lavoro degli investigatori. I numeri di Europol lasciano allibiti: oltre il 90% degli irregolari giunti in Ue si è avvalso di trafficanti. Azioni specifiche della polizia giudiziaria saranno svolte anche in Tunisia, Marocco ed Egitto.