È divenuto un caso quasi nazionale quanto avvenuto nell’aula del Consiglio Comunale di Imperia lo scorso 1 luglio, ma solo oggi emergono alcuni dettagli che fanno della clamorosa scena del sindaco Claudio Scajola (ex Ministero degli Interni nel Governo Berlusconi) che caccia i Carabinieri dall’aula consiliare decisamente più “comprensibile”. Riavvolgiamo i nastri e torniamo allo scorso giovedì: durante una seduta ordinaria, la consigliera del Movimento 5Stelle Maria Nella Ponte dopo aver chiesto al presidente del Consiglio di far rispettare l’uso delle mascherine all’interno della sala e dopo aver chiesto la medesima questione agli agenti della Polizia municipale presenti, ha abbandonato con fare polemico l’aula e ha chiamato i Carabinieri per denunciare la sua richiesta.



All’ingresso nell’aula dei due uomini in divisa, il sindaco Scajola ha reagito, «Via, fuori, vi ordino di uscire da questa sala. Non potete entrare e interrompere una riunione, è chiaro!?». La notizia ha fatto il giro del web, con molte levate di scudi contro l’ex forzista per aver cacciato i Carabinieri e per non aver indossato prima la mascherina. «Mi è stato risposto che le paratie di plexiglass sono sufficienti – ha spiegato la consigliera grillina – ho dunque chiesto l’intervento dei carabinieri perché non mi è stato consentito di esercitare un mio diritto, quello di partecipare al Consiglio in sicurezza».



(fonte video: imperiapost.it)

IMPERIA, LA “FIGURACCIA” DELLA CONSIGLIERA M5S

Durissima la presa di posizione di Scajola e di tutto il Comune di Imperia: in una nota ufficiale, si legge «il Consiglio comunale ha vissuto oggi una delle pagine più buie degli ultimi decenni. Non era mai successo, ad Imperia, che il dibattito consiliare fosse interrotto da un intervento in armi di una forza pubblica. La giunta e tutti i gruppi consiliari di maggioranza esprimono il proprio apprezzamento per l’intervento del sindaco che, a tutela delle prerogative del Consiglio comunale, ha invitato i militari ad uscire dall’aula». Da ultimo il Consiglio comunale, massimo organo democratico cittadino, «ha, per legge, una autonomia statutaria e regolamentare che vieta l’ingresso della forza pubblica nell’aula, se non su richiesta del presidente e previa sospensione della seduta. È inaudito che oggi vi sia stata una palese violazione di tale norma. Stigmatizziamo il comportamento della consigliera Ponte che, pur rappresentando le istituzioni, nulla conosce sui principi che regolano il loro funzionamento e la vita democratica». La “novità” emerge dal fatto che con la presenza dei plexiglas la normale sicurezza anti-Covid viene mantenuta, come ribadisce ancora il Comune «La Sala Consiliare di Imperia ha adottato tutta una serie di dispositivi di sicurezza (i plexiglass divisori tra i banchi, i sistemi di areazione permanente, le distanze frontali superiori ai due metri), che permettono ai relatori di non indossarla, come avviene da protocollo nei congressi». La “gaffe” della consigliera M5s e della sua “delazione” viene dunque ad emergere, con l’Anci (Associazione Nazionale Comuni italiani) che prende le difese di Scajola e in una nota pubblicata da “Imperia News” ribadisce, «La vicenda si commenta da sé, in un contesto democratico, costituzionalmente garantito qual è l’aula di un consiglio comunale. È inutile, dunque, aggiungere parole ad una cosa così platealmente sbagliata, e grave. Sarei curioso di vedere cosa succederebbe in Italia, a livello mediatico e social, se ci fosse un’irruzione delle forze armate in Parlamento in seduta costituita», spiega il direttore generale di Anci Liguria Luigi Vinai.