Su “La Repubblica” il fondatore Eugenio Scalfari interviene per “difendere” Papa Francesco non tanto dagli attacchi dei “nemici esterni” ma dalla visione approfondita fornita solo due giorni fa da Miguel Gotor sullo stesso quotidiano oggi diretto da Maurizio Molinari. Può sembrare un mero “artifizio” tra giornalisti destinato ad interessare solo le stanze di Largo Fochetti (e probabilmente in parte lo è anche, ndr) ma è su un tema principale che ci concentriamo per evidenziare come ancora una volta Scalfari “legge” in Papa Francesco alcune posizioni tutt’altro che di minima portata per la dottrina cattolica. Secondo Gotor il Santo Padre si ritrova numerosi nemici tanto dentro quanto fuori la Chiesa per il suo essere intrinsecamente «gesuita e militante che sfida il mondo»: ecco, per Scalfari il punto di vista di Gotor non è condiviso e nel lungo editoriale di oggi prova a “confutarlo” (con garbo e con rispetto per il collega). «Papa Bergoglio era diventato molto amico del cardinale Martini. E appena eletto, il 13 marzo 2013, fu accolto da una simpatia generale», scrive lo storico fondatore di Rep. Il problema dunque non risale nelle gerarchie cattoliche, nelle battaglie su clima e migranti e nientemeno nelle “antipatie” gesuitiche: secondo Scalfari il vero punto su cui difendere Papa Francesco è la sfida nel dialogo con le altre Religioni.
PERCHÈ DIFENDERE PAPA FRANCESCO
«Il Santo Padre mi ha spesso raccontato dei contrasti che voleva cessassero tra cattolici e protestanti, una differenza che voleva fosse ampiamente sopportabile», sottolinea ancora Eugenio Scalfari non prima di lanciare il vero punto “nodale” dell’intera questione. Il Papa è andato molto al di là di questa “sfida”, «si è occupato delle religioni extra cristiane, quelle esistenti in tutto l continente asiatico, dalla Russia oltre gli Urali, all’India, Cina, Giappone e Australia». Insomma, l’attività di incontro tra il mondo cristiano e quello “non” è quanto di più caro avrebbe Papa Francesco nel suo Magistero, secondo Scalfari: «Francesco sosteneva e sostiene che Dio è unico e non semplicemente cristiano. Dio è Dio e non ha alcuna assurda territorialità». Non è la prima volta che Scalfari “intesta” al Papa questo assunto assai “spiazzante” nel pensiero di un Pontefice della Chiesa Cattolica: l’anziano giornalista sostiene non solo di essere nel giusto ma che il Papa vada difeso proprio per preservare la sua battaglia religiosa: «Francesco su questo punto è rivoluzionario, c’è sol un Dio ma è dovunque il medesimo; c’è un solo Dio e una sola religione e questo è l’obiettivo di Francesco». Il problema poi è sorto con la pandemia Covid-19 che ha impedito il viaggiare e il dialogare del Papa in ogni parte del mondo: «ora è costretto a limitarsi agli appartamenti pontifici in Vaticano e questa non è certo una posizione gradita a Papa Francesco e tuttavia ad essa è obbligato».