Lo scrivevamo già due anni fa, i Boy Scout americani rischiavano la bancarotta se si fossero concretizzate tutte le denunce per pedofilia e abusi pervenute a migliaia negli ultimi decenni: sono quasi 82mila i processi in “rampa di lancio” negli Stati Uniti dopo la scadenza dei termini di ricorso presso il tribunale fallimentare del Delaware. Lo scandalo legato all’ente giovanile americano supera anche quello di diverse diocesi cattoliche e si appresta a portare un incredibile epilogo per una delle associazioni più importanti del Paese: le migliaia di testimonianze e denunce sono state presentate al tribunale fallimentare del Delaware, dove gli stessi vertici dei Boy Scout avevano fatto domanda di bancarotta, proprio a causa delle numerose richieste di risarcimento presentate dagli ex membri vittime di violenze sessuali. Lo scandalo nato nel 2019 dopo l’inchiesta del New York Times ha portato alla luce 82mila casi presunti di abusi, un’enormità che ha visto le “presunte” vittime con range d’età dagli 8 ai 93 anni: nasceva tutto dal ritrovamento dell’archivio dei Boy Scouts of America dove si rivelava come gli educatori sospettati di abusi fossero stati allontanati ma mai denunciati alle forze dell’ordine.



SCANDALO DEI BOY SCOUT USA: LE CONSEGUENZE

Un primo vero processo esplose nel 2012 ma trova oggi la sua ultima fase “giudiziaria” con il processo al via nei prossimi mesi per appurare tutti gli 82mila denunciati pervenuti: i possedimenti dei Boy Scout ammontano a circa 1 miliardo di dollari tra proprietà e fondi. Ebbene, dopo queste ultime 82mila denunce, sarà la stessa organizzazione che istituirà un fondo di risarcimento delle vittime ma rischia di andare fortemente al collasso economico con la bancarotta dietro l’angolo. I “Perversion Files” – i volumi dove l’organizzazione giovanile teneva conto fin dall’inizio del Novecento di potenziali e presunti abusatori e pedofili – definivano come “depravati” quei presunti colpevoli, ma non furono mai denunciati ufficialmente: come riporta il Sole24 ore, ci sarebbero almeno 7.800 documenti sui responsabili di abusi «sotto l’etichetta Ineligible Volunteers, volontari non ideonei». Il caso si ingrossa sempre più con i 131 milioni di americani che hanno fatto parte dei Boy Scout che ora si “interrogano” sul futuro della propria stessa passata organizzazione: dopo il ritiro formale dei mormoni, l’organizzazione conta 1,8 milioni di iscritti ma lo scandalo mediatico e la mancanza di fondi rischiano di far sparire per sempre uno degli enti giovanili più diffusi e importanti d’America.

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