Scandalo ginnastica: l’inchiesta della Procura di Monza
Lo scandalo sulla ginnastica ritmica e artistica sembra non placarsi ancora ed arriva da parte della Procura di Monza l’apertura di un’inchiesta, con l’iscrizione nel registro degli indagati, per due tecnici dell’Accademia Internazionale di Ginnastica Ritmica di Desio. A finire nell’occhio del ciclone, in particolare, sarebbero la direttrice tecnica Emanuela Maccarani e la sua assistente Olga Tishina, entrambe indagate per presunti maltrattamenti.
Non si tratterebbe concretamente di nulla di nuovo, ma è solamente l’ennesimo tassello che si inserisce nel già tristemente tragico quadro dello scandalo della ginnastica. A quanto si apprende dai fascicoli dell’inchiesta sui due tecnici di Monza, l’iscrizione al registro sarebbe conseguenza della denuncia da parte di numerose atlete minorenni di Desio che avrebbero parlato delle vassazioni subite dalla direttrice tecnica e dalla sua assistente. Avrebbero, analogamente agli altri casi dello scandalo sulla ginnastica, costretto le ragazze, minorenni all’epoca dei fatti denunciati, a non consumare cibi e bevande, oltre a controllare periodicamente il loro peso, vessandole ed insultandole nel caso non rispettassero determinati standard di peso.
Monza: chi sono le ct indagate
Insomma, non è ancora chiaro se concretamente le due ct indagate per lo scandalo della ginnastica a Monza, la direttrice Emanuela Maccarani e la sua assistente Olga Tishina, saranno considerate colpevoli o meno, ma certo è che le denunce non mancano. Attualmente Maccarani e Tishina sono state sospese dalla Federazione, ma il profilo della direttrice fino a poco tempo fa era di tutto rispetto. Si tratta, a quanto riporta Il Giorno, della più medagliata tecnica nella storia della ginnastica ritmica italiana ed avrebbe portato la Nazionale a vincere ben 8 mondiali di Baku, l’argento alle Olimpiadi di Atene del 2004 e due bronzi a quelle di Tokyo e Londra.
In occasione delle prime denunce in merito allo scandalo della ginnastica, inoltre la ct Emanuela Maccarani, a quanto riporta Sky Sport citando Ansa, avrebbe mandato un messaggio alle colleghe per difendere la sua posizione in merito alle presunte vessazioni. Contestualmente all’iscrizione delle due ct di Monza, infine, è arrivato il commento dell’associazione Change the game di Milano che si è detta preoccupata. “C’è preoccupazione per la mancanza di misure di sospensione per le indagate (..) un segnale importante per tutte le atlete, le ex atlete, le mamme e i papà che coraggiosamente hanno deciso di denunciare”. Secondo l’associazione, inoltre, lo scandalo della ginnastica non sia solo un problema di “istruttori e istruttrici, ma è un sistema ampio e capillare che, in ogni parte d’Italia, ha reso possibile la normalizzazione della violenza“.