Nello scandalo abusi nella ginnastica ritmica finisce anche un audio della direttrice tecnica Emanuela Maccarani. Oltre sei minuti in cui racconta la sua versione dei fatti nella chat WhatsApp di allenatori e allenatrici federali, prendendo le distanze dalla Federginnastica, che si è affrettata a mostrare solidarietà alle ragazze che hanno trovato il coraggio di rompere il silenzio e denunciare gli abusi subiti. Maccarani finge di non sapere che le testimonianze dei maltrattamenti siano diventate centinaia e chiede alle allenatrici di non parlare con nessuno. Un audio, di cui è entrata in possesso Repubblica, che fa rumore non solo per la sua versione dei fatti, ma anche perché con i media si è chiusa in silenzio e chiede di fare lo stesso.
“La richiesta è quella di allertare tutte le vostre allenatrici e i vostri tecnici che ora verranno assediati sicuramente nei piccoli paesi e cittadine da intervistatori e da giornalai che non faranno altro che estrapolare piccole espressioni verbali o piccole testimonianze da altre testimonianze che vanno più in profondo“. Per quanto riguarda la sua posizione di responsabile della squadra azzurra, “non ci sarà dubbio che verrà tutto chiarito“. Ma torniamo alla sua versione. Per Maccarani le testimonianze delle ex atlete vittime di abusi sono “quanto di peggio può uscire dall’indole umana“.
L’AUDIO DI MACCARANI “IO SONO UNA BELLA PERSONA”
Lo scandalo che ha travolto la ginnastica italiana è colpa della “società civile” secondo Emanuela Maccarani, che attribuisce la responsabilità anche ai genitori “e all’attività scolastica di base che non forma e non prepara i nostri ragazzi alla vita“. Per quanto riguarda le “due ginnaste“, cioè Nina Corradini e Anna Basta, che sono le prime ex Farfalle ad aver denunciato il sistema, ritiene che siano state manipolate. “Credo che siano vittime degli abusi di alcuni adulti o comunque di persone anche specializzate nelle varie materie che in questo momento stanno vicino a loro“. Mentre la Federazione fa mea culpa pubblicamente, la direttrice tecnica Emanuela Maccarani respinge le accuse. “Io sono una bella persona, leale e inattaccabile, non per i titoli che ho ma proprio per ciò che sono. Ed è per questo motivo che la mia tranquillità è fortificata dalla realtà. Sono trent’anni che sono alla guida di tutto questo e se sono ancora qui è proprio perché non è mai uscita una menzogna o una bugia dalla mia bocca“. Maccarani, come riportato da Repubblica, intende ricostruire ogni passaggio, “perché quando si raccontano le cose distorte poi è difficile potersi ricordare di tutto. Invece quando i fatti sono chiari, la ricostruzione è più semplice“. Infine, ringrazia per il supporto che non dimenticherà. Ma le denunce crescono. L’associazione ChangetheGame riporta 39 testimonianze, di cui 18 dalla Lombardia, 5 dalla Toscana e 4 dalla Liguria. Invece i casi anonimi sono 78. Alle 117 segnalazioni totali si aggiungono poi 25 testimonianze pubbliche presenti sotto i post Instagram sulle pagine di Anna Basta e Giulia Galtarossa.