Lo scandalo della ginnastica ritmica
Durante la diretta di Storie Italiane, in onda su Rai 1 con la conduzione di Eleonora Daniele, si è tornati a parlare dello scandalo della ginnastica ritmica. In questi giorni, infatti, dopo una prima denuncia da parte della ex farfalla azzurra (la squadra nazionale di ritmica) Nina Corradini che accusava il mondo agonistico della ginnastica ritmica di essere discriminatorio e vessatorio. Le atlete costrette a pesarsi più volte al giorno, per rispettare standard inumani, prendendole in giro ed insultandole, fino al punto da costringerle a non mangiare per paura delle conseguenze.
In trasmissione era presente Massimiliano Rosolino, campione di nuoto che da anni fa parte del mondo sportivo agonistico. “Non avevo mai sentito di una cosa del genere”, sostiene Massimiliano riferendosi allo scandalo della ginnastica ritmica, seppure “il mito della bilancia” fosse noto anche a lui. Tuttavia, Rosolino chiede anche di fare distinzione nella situazione, per “far si che lo sport non venga demonizzato”, perché oltre alle storie brutte, ci sono anche “milioni di storie bellissime“. Non si tratterebbe, insomma, per lui di una situazione che deve far perdere fiducia nello sport, ma sulla quel comunque è necessario indagare affinché non capiti più.
Nuove testimonianze sullo scandalo della ginnastica ritmica
Durante la diretta di Storie Italiane, in merito allo scandalo della ginnastica ritmica è stata presentata anche la testimonianza della madre di una ragazza, vittima anche lei di vessazioni. “Subiva discriminazioni, scherzi, cosa che comunque hanno provato mia figlia a quell’età, aveva 12 anni”, racconta, “ha cominciato ritmica alla scuola materna, poi alle elementari attorno alla quarta o quinta ha iniziato a seguire i corsi agonistici di ginnastica ritmica”. Sulla situazione delle allenatrici, la madre sostiene che “condividevo la serietà nell’allenamento all’inizio”.
Fortunatamente, parlando dello scandalo della ginnastica ritmica, la figlia della donna che preferisce rimanere anonima, “col peso non ha mai avuto problemi, però ha avuto problemi di bullismo che non siamo riusciti a risolvere parlandone, e ho dovuto allontanare mia figlia da quella società. Gli allenatori hanno detto che le ragazze dovevano risolversi i problemi tra loro e i genitori doveva rimanere fuori. È giusto ascoltare le ragazze, ma nel contempo non si può fare di tutta l’erba un fascio. Dipende dall’allenatrice secondo me, non posso dire di non aver mai visto farfalle anoressiche, ma ho visto anche altre ginnaste con problemi di salute. Sono cose anche soggettive, nel mio caso mi sento di dire che la ginnastica ritmica è uno sport meraviglioso“.