Andrea Scanzi torna all’attacco di Maria Elena Boschi. Il giornalista del Fatto Quotidiano è tornato sulla promessa non mantenuta dall’ex ministro del governo Renzi. Ci riferiamo all’addio alla politica se il “sì” avesse perso al referendum del 4 dicembre 2016. Sono passati più di due anni e Scanzi tira di nuovo in ballo la vicenda. «Mary Helen Woods ama Twitter, forse perché lì i pensieri son brevi e magari qualcuno non fa in tempo ad accorgersi di come lei non abbia mai granché da dire», ha scritto nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano. Nei giorni scorsi si è scontrata con Paola Taverna per il reddito di cittadinanza. «È affascinante constatare come una delle pensatrici (va bè) del Jobs Act abbia ancora il coraggio di parlare». Ma Scanzi ha tirato in ballo anche l’attacco al sindaco di Arezzo, dove il sindaco di centrodestra Alessandro Ghinelli risulta indagato per favoreggiamento. «Faccio fatica a non ricordare gli attacchi scomposti e beceri che Ghinelli mi rivolse per la vicenda Banca Etruria per la quale non sono nemmeno mai stata indagata».
ANDREA SCANZI CONTRO MARIA ELENA BOSCHI
Ma proprio a proposito di Ghinelli, Andrea Scanzi ha ricordato che ha vinto le elezioni nel 2015 perché i benzinai locali anticiparono la fine della giunta Fanfani (Pd) per avere un sindaco tutto loro. Sicuri di vincere, in realtà persero: al ballottaggio presero meno voti del primo turno. E allora il giornalista del Fatto Quotidiano ha scritto su Maria Elena Boschi: «Ha un tocco politico (della morte) naturale. Se volesse bene a se stessa, dovrebbe ponderare l’eventualità di abbandonare sul serio la politica, con cui del resto non c’è mai entrata molto, per dedicarsi (se proprio deve) all’avvocatura». Un attacco diretto e senza giri di parole quello che il giornalista ha riservato all’ex Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Gentiloni. «Il mondo tutto gliene sarebbe grato, con la sola eccezione di Salvini, che con “avversari” così vivrebbe di rendita per decenni».