Il giornalista Andrea Scanzi torna allo scoperto dopo il “caso vaccino”. Il collega si sarebbe vaccinato contro il covid-19 pare non avendo diritto, e di conseguenza si è scatenato un putiferio sui social. Ieri sera Andrea Scanzi è stato raggiunto da Bianca Berlinguer attraverso il suo programma in diretta su Rai Tre, Cartabianca, e nell’occasione ha spiegato: “Se io sono il furbetto del vaccino, allora sono il demente del vaccino, visto che la notizia l’ho data io. Ho fatto una cosa che mi sembrava bella per gli italiani, dicendo loro ‘Italiani non abbiate paura’”.
Scanzi ha quindi fatto chiarezza sul come abbia fatto a ricevere il vaccino di AstraZeneca, spiegando che a febbraio si era messo a disposizione dell’Asl e del suo medico curante, dicendo: “Le cose sono andate così. Io ho scritto al mio medico il 26 febbraio dicendogli che non rientravo in nessuna categoria ma che avrei voluto il vaccino se fossero cambiate le regole. Quando hanno fatto le liste perché molte dosi rischiavano di buttarle, mi hanno chiesto se volessi essere inserito. Ho detto di sì. Sul fatto che fino a sabato l’Asl scrivesse le liste a mano, i dubbi sono legittimi”. Ma il pubblico di naviganti non ha compreso il suo gesto: “Mi sembrava un bel gesto quello che ho fatto e invece è arrivata la melma – ha aggiunto Scanzi – sono stato trattato come un serial killer”.
SCANZI: “SONO FIGLIO DI GENITORI MOLTO VULNERABILI”
E ancora: “Fascisti, renziani, giornalisti che ce l’avevano con me. Siamo andati oltre il legittimo esercizio di critica”. Andrea Scanzi ha spiegato che anche i suoi genitori sono stati insultati: “Sono figlio unico di genitori estremamente vulnerabili, e infatti loro sono iscritti a un’apposita lista. Mio padre è cardiopatico, ha avuto due infarti, è diabetico e ha un glaucoma, mentre mia madre è malata oncologica. Gli insulti li mandassero a me, non ai miei genitori”. La procura di Arezzo ha deciso di aprire un fascicolo per capire nel dettaglio come siano andate le cose, ma il presidente dell’Avis Toscana, Adelmo Agnolucci, parlando con l’AdnKronos ha aggiunto: “È previsto nella normativa dei vaccini che se si accudiscono persone fragili e a rischio, come lo sono i genitori anziani di Scanzi, si ha diritto al vaccino. Una cosa prevista anche per le badanti e per chi si prende cura in generale di soggetti fragili. Scanzi ha fatto ricorso a questa normativa e quindi è in regola, non ha fatto alcun intrallazzo per vaccinarsi prima”.