Fang Bin, dissidente cinese che ha documentato le primissime fase della pandemia di Covid nella città cinese di Wuhan, è stato scarcerato dopo tre anni. Ne dà notizia la BBC dopo che Fang Bin era scomparso dopo aver condiviso video per documentare la situazione della città centro dell’epidemia. L’uomo è un “citizen journalist”, cioè un cittadino reporter, e per la sua attività di documentazione considerata dissidente era scomparso a febbraio 2020. In seguito l’uomo è stato condannato a tre anni di carcere in un processo segreto, secondo fonti della BBC.



Fang Bin è stato scarcerato domenica 30 aprile 2023 e sarebbe in buone condizioni di salute, riferisce la BBC. Inoltre, è tornato a casa dalla sua famiglia a Wuhan sebbene la stampa non sia riuscita a mettersi in contatto con i familiari. Fang Bin durante le prime fasi della pandemia si è reso “colpevole” di aver girato un video in cui contava otto sacchi colmi di cadaveri al di fuori di un ospedale Covid in appena cinque minuti. In seguito a quell’episodio aveva dichiarato di essere stato trattenuto per una notte ma in seguito rilasciato. Il dissidente cinese aveva quindi pubblicato un altro video contenente il messaggio: “Tutto il popolo si ribella – restituite il potere del governo al popolo”. Si è trattato dell’ultimo video che ha condiviso prima di sparire per tre anni.



Scarcerato dissidente cinese a Wuhan, ma si teme per gli altri detenuti

Fang Bin, dissidente cinese che ha condiviso e documentato quanto stava accadendo a Wuhan nelle fasi iniziali della pandemia da Covid, è stato scarcerato. La notizia è stata accolta con sollievo dalla comunità internazionale. Si teme però per la sorte di un’altra dissidente cinese, un’avvocata di 39 anni di nome Zhang Zhan arrestata a maggio 2020 e incarcerata a dicembre 2020. Zhan è stata accusata, come Fang Bin, di aver “attaccato briga e provocato problemi”. Un’accusa rivolta anche altri due cittadini reporter rilasciati poco tempo la loro scomparsa a febbraio 2020, Chen Qiushi e Li Zehua.



Il lavoro e il pericolo corso da Fang Bin, nonostante sia stato scarcerato, e dagli altri si è rivelato decisivo nelle prime fasi della pandemia, quando a Wuhan i cittadini ricevevano scarse informazioni dai funzionari mentre i casi di contagio aumentavano. Zhang Zhan viveva a Shanghai e si era recata a Wuhan a febbraio 2020 per riferire sulla pandemia dopo aver letto l’esperienza di un residente. Era attiva su YouTube e Twitter, entrambi vietati nella Cina continentale, e ha continuato a condividere video nonostante le minacce delle autorità locali. A oggi, di questa dissidente cinese si sa solo che aveva intrapreso uno sciopero della fame ed era stata nutrita a forza dopo essere arrivata a pesare soltanto 40 chili. La sua famiglia non sa quasi nulla delle sue attuali condizioni. Del resto, anche la scarcerazione di Fang Bin è passata quasi sotto silenzio in Cina.