Dopo anni di discussioni, annullamenti e proposte, nella stagione calcistica 2024-2025 potrebbe essere pronto il nuovo stadio per Milan e Inter: l’annuncio è stato dato oggi in diretta a “Radio anch’io Sport” su Rai Radio1 dal Presidente del Milan Paolo Scaroni. «Il sindaco Sala aveva dato un assenso al nostro progetto, anche le opposizioni non erano contrarie: sono ottimista, in ottobre faremo un passo decisivo. Ci vorrà del tempo ma guarderemo al nostro futuro come i grandi club europei», spiega ancora l’ex ad di Eni.
Dopo le Amministrative, quando si saprà chi sarà il nuovo sindaco di Milano e la giunta per i prossimi 5 anni, i vertici delle due società milanesi torneranno ad incontrarsi con il Comune per definire i dettagli fondamentali. «Nel momento in cui avremo l’approvazione del nuovo consiglio comunale, se tutto va bene passeranno sei mesi e la costruzione potrà iniziare nella seconda parte del 2022. Per il 2024/25 il nuovo stadio sarà pronto», ribadisce ancora Scaroni.
NUOVO STADIO SAN SIRO: QUANDO SARÀ PRONTO?
Resta da capire, qualora si andasse davvero verso la strada del nuovo stadio di calcio per la città di Milano, che destino avrà lo storico impianto del Meazza-San Siro: secondo Scaroni, «Sarà ridimensionato e ospiterà manifestazioni sportive dilettantistiche. Tutta la zona sarà ammodernata e resa più consona ai tempi che stiamo vivendo». Solo qualche giorno fa però, alla proposta di Fratelli d’Italia Milano di un doppio utilizzo degli impianti in contemporanea per evitare l’abbattimento di San Siro, il sindaco uscente Beppe Sala aveva commentato: «Il costo per mantenere lo stadio è enorme e, se dicessimo che il vecchio San Siro lo usiamo per le Nazionali, voglio vedere le altre città cosa rispondono». Non solo, per il candidato del Centrosinistra anche alle prossime Elezioni Amministrative a Milano, «una struttura così importante deve essere utilizzata. L’unica cosa che mi sentirei di escludere è l’utilizzo dei due stadi. Dobbiamo sempre, soprattutto in campagna elettorale, non cedere alla tentazione di accontentare tutti perché poi c’è una cosa da accontentare: il bilancio del Comune».