Erano circa 2.500 i ragazzi che si trovavano alla Sapienza per la Notte Bianca, evento non autorizzato e nel quale ha perso la vita Francesco Ginese. Il 26enne è morto nel tentativo di scavalcare la recinzione dell’università dove era in corso un rave party abusivo. È quanto emerso dalle verifiche, ma sotto esame sono anche i video delle telecamere di sorveglianza. Sul caso si indaga per omicidio colposo, con il fascicolo ancora a carico di ignoti, ma c’è una seconda informatica a cui sta lavorando la Digos e che presto sarà inviata alla Procura. Gli investigatori stanno esaminando le immagini della serata e al vaglio ci sono sia la posizione degli organizzatori alla Sapienza sia di chi ha la giurisdizione sugli spazi dell’ateneo. Intanto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti chiede chiarimenti al rettore. «Noi aspettiamo di vedere cosa succederà e cosa farà la Procura. Chiederemo anche spiegazioni al rettore, per avere chiarimenti». (agg. di Silvana Palazzo)
SI INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO ED È SCONTRO RETTORE-QUESTURA
Divampa lo scontro tra Questura e rettorato per la morte di Francesco Ginese, il ragazzo di 26 anni che si è ferito mentre provava a scavalcare un cancello della Sapienza per partecipare ad un rave abusivo. Si discute sul mancato intervento della polizia. L’università aveva fatto sapere che quando l’ateneo apprende la notizia di eventi non autorizzati provvede sempre ad una preventiva formale comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza, poi si procede con un esposto alla Procura. Ma la Questura fa notare che neppure stavolta il rettore ha chiamato esplicitamente la forza pubblica, richiesta necessaria per permettere alla polizia di entrare in un ateneo. Stando a quanto riportato dal Messaggero, a domanda specifica, il rettore avrebbe negato alla Questura la possibilità di impedire lo svolgimento della festa. Ora sul caso indagano Procura e Digos. Gli inquirenti stanno identificando i promotori del rave abusivo, che rischiano la denuncia. Nel mirino degli investigatori ci sono le falle nella sicurezza. Intanto la Procura di Roma ha formulato l’ipotesi di reato di omicidio colposo contro ignoti. Con questa accusa sta indagando sulla morte di Francesco Ginese. Il pubblico ministero Stefano Rocco Fava, titolare dell’indagine, ha ricevuto i risultati delle prime indagini della polizia e ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane. (agg. di Silvana Palazzo)
IL GIALLO DEL CANCELLO LASCIATO APERTO
Finisce in politica la tragedia di Francesco Ginese, il 26enne morto alla Sapienza. I ragazzi di destra contro quelli di sinistra per i rave illegali di cui tutti erano a conoscenza. Il rettore ha fatto sapere di aver presentato più di dieci denunce, infatti in Procura gli indagati erano già 21 prima dell’incidente. Ma ora che Francesco è morto il clima è comprensibilmente più teso. E ora, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, c’è anche la questione del cancello aperto in piazzale Aldo Moro, proprio l’ingresso principale dell’università. Perché era aperto? Il rettore Eugenio Gaudio assicura che di norma tutti i cancelli la sera vengono chiusi e che lui non ha mai dato ordini diversi da questi. Quindi il cancello potrebbe essere stato forzato. Ma è piccolo e stretto, quindi può essersi formata della ressa a mezzanotte. Per questo Francesco ha trovato un altro modo per entrare? «Possibile, girano delle foto di gente che si arrampica e si butta dall’altra parte anche solo per non pagare». (agg. di Silvana Palazzo)
CAOS ATENEO, CI SARÀ ESPOSTO
E’ caos alla Sapienza dopo la morte del giovane foggiano, Francesco Ginese, rimasto gravemente ferito mentre tentava di scavalcare i cancelli per prendere parte all’ennesimo rave abusivo. L’Ateneo Roma, interpellato dal Messaggero, ha fatto sapere il suo rammarico per l’accaduto, verificatosi dopo i loro “ripetuti moniti, divieti e denunce a evitare comportamenti non consentiti e rischiosi per l’incolumità”. In merito agli eventi non autorizzati, sempre più spesso organizzati dai vari collettivi presso l’Università La Sapienza, lo stesso Ateneo ha commentato: “Quando l’Ateneo ha notizia dell’organizzazione di eventi non autorizzati, provvede sempre, come anche nel caso in questione, ad una preventiva formale comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, qualora tali eventi non autorizzati dovessero effettivamente svolgersi, contravvenendo al Regolamento in materia e/o forzando gli accessi agli spazi universitari, l’Ateneo procede sempre a presentare un esposto alla Procura della Repubblica”. Anche in questo caso, che ha visto la morte di un ragazzo, dunque, potrebbe esserci la presentazione di un nuovo esposto da parte della Sapienza. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GARA SOLIDARIETÀ VANA
Non ce l’ha fatta Francesco Ginese, il giovane 26enne foggiano ma residente a Roma, il quale nella notte tra venerdì e sabato scorsi era rimasto gravemente ferito dopo aver tentato di scavalcare un cancello della Sapienza per prendere parte ad un rave in corso. Il decesso è avvenuto questa mattina, dopo ore di atroce sofferenza durante le quali il ragazzo ha lottato fino alla fine tra la vita e la morte. Grande la gara di solidarietà partita da amici e conoscenti con appelli sia a Roma che a Foggia per donare il sangue al 26enne in gravi condizioni dopo essersi reciso l’arteria femorale. Purtroppo però, a nulla sarebbe servito il messaggio anche sui social. Dopo la notizia della sua morte anche la Sapienza ha espresso il proprio cordoglio, come riferisce Il Messaggero online: “La Sapienza esprime profondo dolore per la morte assurda del ragazzo che si era gravemente ferito nella notte tra venerdì e sabato e manifesta solidarietà alla famiglia, così duramente colpita con la perdita di un figlio brillante e promettente. Si ringrazia tutto il personale del Policlinico universitario Umberto I per l’impegno profuso in queste ore con due difficili interventi chirurgici nel tentativo di salvare questa giovane vita”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIOVANE INFILZATO DA CANCELLATA
Un giovane di 26 anni è morto oggi, a Roma, dopo un brutto incidente nel quale è incappato nella notte di venerdì scorso. Secondo quanto riferito da Il Messaggero, il ragazzo voleva partecipare alla Notte Bianca, un rave abusivo organizzato tra le mura dell’Università La Sapienza ma onde evitare il pagamento del ticket e la lunga fila per accedere alla disco-Sapienza, avrebbe preferito scavalcare – o almeno tentare di farlo – il muro di cinta al fine di accedere furtivamente. Il suo progetto però non è riuscito a portarlo a termine in quanto il giovane, Francesco G., sarebbe stato infilzato dalla cancellata restando gravemente ferito, il tutto tra l’indifferenza generale. I partecipanti al rave, infatti, avrebbero continuato indisturbati a ballare senza neppure accorgersi del rumore dell’ambulanza giunta per soccorrere il 26enne, trasportato d’Urgenza all’Ospedale Umberto I, dove è stato operato nel pomeriggio di sabato. Nel tentare di scavalcare, infatti, il ragazzo si sarebbe reciso l’arteria femorale giungendo in condizioni gravi, come si legge in un bollettino dell’ospedale che specifica anche la prognosi riservata. Solo pochi istanti fa, la notizia della morte data da RaiNews.
SCAVALCA PER ENTRARE AL RAVE: MORTO 26ENNE: DRAMMA ALLA SAPIENZA
Ormai da anni si è perso il conto di quanti rave siano stati organizzati alla Sapienza a Roma. Party illegali messi in piedi dai collettivi all’interno dell’Ateneo nonostante le denunce del Rettore. A distanza di un mese dall’ultimo Teppa Fest, il grande rave al quale hanno preso parte migliaia di persone, i principali collettivi hanno organizzato la Notte Bianca. Un evento iniziato lo scorso giovedì a Villa Mirafiori e poi culminato con il rave di venerdì notte, al quale il 26enne morto avrebbe voluto partecipare. “Contro la tristezza di chi ci vorrebbe soli e annoiati, continueremo a divertirci, bere, ballare, cantare e emozionarci insieme. La festa siamo noi”, avevano scritto di organizzatori prima che l’evento si trasformasse in una quasi tragedia. Per partecipare al maxi rave erano giunti da ogni parte di Roma e non solo. Francesco era arrivato con un amico ma complice forse la lunga fila all’ingresso avrebbe deciso di scavalcare direttamente, fino a quando qualcosa non va storto e si ferisce gravemente la gamba. Le sue condizioni sin da subito appaiono molto gravi, da qui il trasporto d’urgenza in codice rosso in ospedale, dove fino a pochi minuti fa ha lottato tra la vita e la morte, perdendo però la sua battaglia.