Nonostante i documenti strategici americani abbiano più volte sottolineato la pericolosità della Cina, questa prosegue in modo coerente, lineare e sistematico la sua penetrazione in America latina, come dimostra anche il fatto che durante il vertice Brics tenutosi il 23 giugno la Cina ha confermato di voler investire 20 miliardi di dollari che saranno spalmati nei prossimi 10 anni.
Il soggetto che investirà questa cifra rilevante sarà la società China Communications Construction Company (Cccc) e i settori infrastrutturali verso i quali sarà fatto questo investimento saranno naturalmente infrastrutture portuali, ferroviari eccetera.
Ma andiamo nello specifico: la Cina intende investire nella ferrovia che collegherà lo stato di di Tocantins allo stato di Bahia a est, e lo stato del Mato Grosso nel Brasile centrale allo stato di Para a nord. Per evitare le consuete critiche da parte politica questi investimenti saranno fatti secondo una logica di partneriato pubblico-privato con società brasiliane. Contrariamente alla narrativa propagandistica, i partenariati tra la Cina, il Brasile e altri Paesi europei e non, sono consueti, come dimostra il fatto che due grandi multinazionali cinesi e cioè la Cnooc e la Cnpc collaborano per lo sfruttamento del giacimento petrolifero del Brasile Libra con TotalEnergies, Shell e Petrobras.
Ma a parte le partnership, la multinazionale cinese ha già investito in modo rilevante in Brasile nel 2017 quando ha pagato 100 milioni di dollari per acquistare Concremat, una società di consulenza ingegneristica e gestione dei progetti.
In questo modo, è stata in grado di iniziare a formare partenariati in 19 stati brasiliani. Gli uomini chiave che hanno facilitato la penetrazione cinese in Brasile sono da un lato Cha Changmiao, vicedirettore del dipartimento di propaganda del comitato del Partito comunista cinese, e Chang Yunbo, capo della Cccc South America Regional Company. Ma naturalmente anche da parte brasiliana vi è stata una collaborazione rilevante, come dimostra il ruolo di Guilherme Billi, capo del servizio di sviluppo commerciale dell’ambasciata.
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