Come si muove la Cina tra la Malesia e l’Ucraina? Che la Cina sia una potenza globale al pari degli Stati Uniti lo dimostra la presenza di interessi strategici in tutto il mondo. Ad esempio in Malesia la Cina è riuscita – attraverso una costante attività di pressione politica ed economica – ad indurre il 3 maggio il governo malese a porre fine al monopolio del 5G da parte del gruppo svedese Ericsson e questo consentirà alla multinazionale cinese Huawei di poter penetrare con maggiore facilità il mercato malese.



Uno degli uomini chiave che realizzerà questo ambizioso progetto in Malesia è Liaoshen Feng, che ha studiato alla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University. Difficile non notare il paradosso legato al fatto che proprio gli Stati Uniti hanno formato personale specializzato che andrà poi a lavorare per un Paese avversario come la Cina.



Ad ogni modo, un altro uomo chiave è l’ex direttore della tecnologia dell’informazione e della comunicazione di Huawei Malaysia, Shamir Amanullah, che si è recato presso la compagnia Lembah Sari Sdn Bhd.

Ma anche nell’apparato governativo malese ci sono uomini molto vicini alla Cina e fra questi certamente il ministro delle telecomunicazioni Fahmi Fadzil. Tuttavia esiste un particolare molto interessante a questo proposito che sgombra il campo – almeno in parte – sull’ipotesi che l’attuale ministro sia sul libro paga della Cina. Nel marzo del 2022 l’attuale ministro era allora un membro autorevole del parlamento malese e aveva chiesto alla commissione anticorruzione del suo Paese di effettuare un’attività di monitoraggio completa del gruppo svedese Ericsson perché si sospettava che avesse finanziato il terrorismo in Iraq e soprattutto che in esso vi fossero funzionari corrotti. In concreto la commissione ha individuato precise responsabilità nelle filiali della multinazionale svedese in Malesia, come ad esempio la Ericsson Resource & Competence Center Sdn Bhd.



D’altra parte la Ericsson Malaysia figura in gran parte nell’accordo di dichiarazione di colpevolezza firmato da Ericsson con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nel 2019 per la sua incapacità di prevenire la corruzione nella conduzione dei suoi affari.

Il responsabile della conformità di Ericsson, Andreas Pohlmann, un ex consigliere generale del gruppo Siemens che ora deve rimanere con il gruppo svedese per un altro anno, deve garantire che nessuna delle sue attività violi il Foreign Corrupt Practices Act degli Stati Uniti.

Passiamo adesso ai rapporti con l’Ucraina. Al di là della telefonata tra il presidente cinese e quello ucraino che si è svolta il 26 aprile, non dobbiamo dimenticare che il dialogo fra i due leader era iniziato diverse settimane prima. Nello specifico, il presidente cinese quando aveva compiuto il suo viaggio a Mosca alla fine di marzo aveva avviato insieme al suo team i primi contatti con il premier ucraino. Inoltre non dobbiamo dimenticare che Pechino ha sempre mantenuto il suo personale diplomatico a Kiev nonostante la guerra in corso.

In questa vicenda il ruolo del presidente americano Biden è stato naturalmente molto importante. Poco prima che il premier cinese arrivasse a Mosca, Biden ha fatto presente al premier ucraino che fosse assolutamente necessario rifiutare qualsiasi compromesso che la Cina avrebbe proposto e soprattutto sarebbe stato necessario rifiutare qualsiasi cessate il fuoco, che invece per Pechino rappresenterebbe uno scenario ideale perché le consentirebbe di conseguire un importantissimo risultato sia politico che diplomatico.

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