Approfittando della inevitabile fase di debolezza della Federazione Russa a causa della guerra con l’Ucraina, la Francia – come abbiamo in parte anticipato – sta avanzando in modo sempre più evidente nel mercato della Difesa indiana, dimostrando ancora una volta la rilevanza che l’Indo-Pacifico riveste per Parigi.



Ma la Francia non intende fermarsi al recente accordo con l’India. Vuole procedere oltre, come dimostra l’intenzione da parte del dipartimento degli appalti del ministero delle forze armate francesi, la Dga (Direction générale de l’armement), di trovare un accordo con Samir Kamat, direttore dell’Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della difesa (Drdo), il braccio di ricerca e sviluppo dell’agenzia indiana per gli armamenti pubblici. La Francia infatti intende porre in essere un programma del valore di 5 miliardi di dollari per vendere sei sottomarini d’attacco alla marina indiana. Nel frattempo Dassault spera che l’India ordini un secondo lotto di Rafales.



Ma anche il gruppo francese Safran intende stipulare un contratto per concretizzare il programma di aerei da combattimento medio avanzato (Amca) di Nuova Delhi. Da questo punto di vista la Francia si trova certamente in una buona posizione, come dimostra il fatto che il gruppo francese a luglio è riuscito a realizzare importanti impianti in India per la realizzazione del suo progetto e cioè a Hyderabad e Bangalore.

D’altra parte la concorrenza è certamente forte, se pensiamo al ruolo che riveste la britannica Rolls-Royce nella produzione di motori che sono stati forniti alle forze armate indiane.



Proprio per questa ragione la Francia – attraverso il ministero delle forze armate – appoggia l’India in funzione anti–pakistana. Da un lato, proprio recentemente, al viceammiraglio Faisal Rasul Lodhi – vice capo dello stato maggiore navale pakistano – giunto a Parigi di recente è stato ricordato che esistono precise restrizioni da parte della Francia sulle esportazioni; dall’altro è indubbio che questo posizionamento filo–indiano da parte della Francia non farà altro che avvantaggiare il gruppo Italiano Leonardo e il gruppo elettronico tedesco Rohde & Schwarz, che avranno più facilità nel commercializzare più liberamente i loro prodotti in Pakistan; senza dimenticare che Islamabad tuttavia ha ormai rapporti sempre più stretti a livello di partenariato militare con la Cina e la Turchia.

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