La Cina non intende porre freno al suo tentativo di controllo sia su Taiwan che su Hong Kong, come dimostrano le ultime vicende.
Per quanto riguarda Taiwan, il fatto che il Partito democratico progressista diretto da Tsai Ing Wen abbia ottenuto scarsi consensi nelle elezioni del 26 novembre è la diretta conseguenza del ruolo rilevante svolto dal Partito comunista cinese che attraverso il Kuomintang taiwanese – partito di opposizione presente a Taiwan e legato a doppio filo con Pechino – è riuscito a ottenere un successo certamente maggiore attraverso un controllo capillare di ben 18 città a Taiwan.
Questo successo tuttavia non deve sorprendere, poiché è anche il risultato del fatto che la Cina può contare su due importanti uomini chiave di Taiwan legati a Pechino, e cioè Lee Wei Kuo – presidente della Chinese Youth Trade Development Association di Taipei – e Wu Chia Ying, direttore della Camera di Commercio taiwanese nel Fijian nei pressi del confine con lo Stretto di Taiwan.
Inoltre il successo ottenuto dal partito filo-cinese è stato ottenuto grazie al fatto che sia il Partito comunista cinese che il Kuomintang hanno sostenuto in modo unitario la candidatura di Chiang Wan che altri non è che il pronipote dell’ex capo del Kuomintang Chiang Kai Shek.
Passiamo adesso a Hong Kong.
Se fino a questo momento il modello posto in essere dalla Cina costruito sullo slogan “un paese, due sistemi” dovrebbe continuare a essere applicato sia a Hong Kong che a Macao, le informazioni di intelligence ci dicono molto chiaramente che l’attuale presidente della Cina intende progressivamente e gradualmente ridurre l’autonomia di Hong Kong e Macao attraverso una verticalizzazione o centralizzazione che di fatto ridurrebbe l’autonomia di Hong Kong e Macao. A dimostrazione di questa informativa vi sono dei dati difficilmente confutabili: il 1° e il 4 dicembre due uomini chiave legati alla Cina sono giunti a Macao e a Hong Kong. Stiamo parlando di Shen Chunyao, capo della commissione per gli affari legislativi del Comitato permanente dell’Assemblea Nazionale del popolo, e di Xie Fuzhan, vicepresidente della Commissione per gli affari economici del Comitato nazionale della conferenza consultiva politica del popolo cinese.
Lo scopo della visita è stato quello di spiegare in modo chiaro i nuovi progetti dell’attuale presidente cinese attraverso una serie di conferenze pubbliche alla presenza di altissimi funzionari politici e alti funzionari d’azienda, conferenze alle quali hanno partecipato ben 2mila persone qualificate. È evidente che queste relazioni mirano a influenzare e orientare la classe dirigente sia di Macao che di Hong Kong per traghettarle gradualmente verso un sistema politico sempre più centralizzato. A tale proposito le linee direttrici che hanno chiaramente indicato i due relatori sono state da un lato il miglioramento dell’educazione patriottica, il rafforzamento della presenza dell’imprese cinesi sia a Honk Kong che a Macao e lo sviluppo di sinergie tecnologiche ed economiche tra Hong Kong, Macao e la Cina continentale.
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