Nel 2003 chi scrive pubblicò il libro “Futurizzazione” (Sperling) in cui prevedeva e invocava, tra i tanti salti tecnologici, lo sviluppo della “cibernetica tutoriale” intesa come intelligenza artificiale che potesse agire per fornire a una persona una “mente ausiliaria” in grado di farla interagire con la nuova superficie elettronica del pianeta. A quei tempi lo stato della tecnologia prevedeva un tale scenario, ma era molto lontano dalla sua realizzazione. Ora vi è molto più vicino e quindi è possibile specificare una dottrina orientativa della seconda mente ausiliaria.



Prevedere una seconda mente ausiliaria per gli umani non è una novità. Per far di conto, per esempio, viene inserito nella mente uno statuto di segni, simboli e operazioni chiamato aritmetica. Così come per l’apprendimento di una lingua. In caso di necessità di rinforzo delle capacità matematiche o linguistiche ci sono libri specializzati. Semplificando, la seconda mente viene tradizionalmente formata inserendola nella prima e prende la forma di testi consultabili o, prima della scrittura, di tradizioni orali e imitazioni o riti di comunità o cumulo di esperienze specifiche.



Quando era studente in America e prendeva in affitto appartamenti al minimo costo per risparmiare, con costanti problemi di elettricità e idraulica, comprava i relativi manuali da cui apprendeva come risolvere i problemi. Tali manuali erano ben fatti, ma era un inferno dimenarsi tra tubature con una pila in bocca e allo stesso tempo leggere le istruzioni. In teoria, nella propria formazione chi scrive avrebbe dovuto inserire la competenza di idraulica ed elettro-riparazione: ma a pensarci, facendo lista delle competenze secondarie da acquisire in relazione a quella primaria (Teoria dei sistemi), appariva uno spreco di tempo.



Pertanto lo scrivente pensò a un’intelligenza artificiale interattiva con la sua mente (via linguaggio naturale) capace di leggere in pochi secondi tutti i manuali utili e trasformarli in istruzioni interattive: capire la situazione e rispondere con istruzioni adeguate. Un sogno, immaginato come un artefatto posizionato sulla spalla e capace anche di visione optronica. Ora comincia a essere possibile. Nell’ultimo decennio sono emersi precursori: l’accesso alla libreria sterminata di Internet, i primi assistenti vocali, ecc.

In questi mesi, dopo anni di sperimentazione sono emersi automi con intelligenza artificiale evoluta e motori selettivi che “chiudono” il materiale informativo rilevante per un utente, dopo essersi “aperti” sullo scibile catalogato in archivi elettronici, dandogli un formato logico e maneggiabile. È un ottimo esempio di evoluzione della sistemica sul piano dei “sistemi chiudenti” (cioè autoreferenziali in relazione a un criterio ordinatore, ma aperti nel reperire il più ampio materiale). Pur a un livello primitivo in relazione all’obiettivo della seconda mente ausiliaria, appunto, ci siamo: ora ha senso realistico pensare a guidare lo sviluppo di questi automi semi-intelligenti con una dottrina orientativa.

La cosa che appare più urgente è l'”automa connettore” attivabile via voce che aggiorna, su suppprti dedicati, l’utente al riguardo di tutte le informazioni rilevanti senza bisogno che questi clikki lunghe procedure di autenticazione per l’accesso. A occhio siamo a 3-4 anni da tale sviluppo di mercato connesso agli automi tipo ChatGpt, Bard, ecc. E se c’è una catastrofe nel territorio dell’utente che interrompe le connettività ordinaria? L’automa dovrà essere dotato di capacità radio e satellitari, nonché di un programma autoevolutivo di reazione alle avversità, che guidi l’utente verso una situazione sicura. E altro del genere.

Ma siamo anche vicini a una rivoluzione della formazione sia scolastica, sia continua durante tutto l’arco della vita. Qui la teoria è meta-funzionale: la rivoluzione democratica si distingue perché punta a trasferire il potere dai pochi ai molti. Il trasferimento di quello politico ed economico ha ormai una storia secolare, pur incompleto. Ma è incompleto perché finora non è stato sufficiente il trasferimento del potere cognitivo dai pochi ai molti. E la quantità/qualità di conoscenza è il maggiore discriminante che seleziona ricchi e poveri.

La diffusione di massa di una seconda mente ausiliaria configurata come automa, connesso a qualsiasi fonte informativa, che interagisce con la mente naturale promette di aumentare gli accessi al capitalismo di massa. Merita un concorso di idee per sviluppare la cibernetica tutoriale.

www.carlopelanda.com

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