Secondo la stampa russa, il corpo senza vita di Oleg Erovinkin, 61 anni, venne ritrovato a Mosca il 26 dicembre 2017 sul sedile posteriore di un’auto aziendale Lexus della società Rosneft dal suo autista.
La persona deceduta era un ex ufficiale generale che aveva servito nel KGB e poi nell’FSB prima di essere nominato nel maggio 2008 capo di gabinetto all’interno della società statale russa Rosneft, specializzata nel trattamento degli idrocarburi. Il suo dirigente è tuttora Igor Sechin, ex vice primo ministro e stretto consigliere del presidente Vladimir Putin. Alcuni osservatori pensano che Sechin sia l’“eminenza grigia” del Cremlino. Considerato un “duro”, è stato colpito dalle sanzioni americane ed europee dal 2014 a causa dell’atteggiamento di Mosca nella crisi ucraina.
Le autorità hanno lasciato intendere che, malato di cuore da anni, Erovinkin sia morto per una crisi cardiaca. Ma corre voce che fosse in realtà una delle principali fonti russe di Christopher Steele, l’ex ufficiale del MI6 che ha redatto un rapporto controverso su Donald Trump datato 19 luglio 2016. Quest’ultimo si sarebbe dato a bravate sessuali mentre era in viaggio d’affari a Mosca nel 2013, quando ancora l’ipotesi di una sua candidatura alla presidenza non esisteva. Il tycoon avrebbe infangato il letto in cui aveva dormito la coppia Obama durante un precedente viaggio con prostitute russe. La ragione avanzata è che “odiava” gli Obama al massimo grado! Questa informazione, ampiamente riportata dalla stampa americana, sembra poco verosimile, ma lanciare voci di cui resterà inevitabilmente qualcosa risponde sempre a un obiettivo.
Se questa informazione fosse verificata, ciò significherebbe che la vicinanza professionale di Erovinkin al suo capo gli dava accesso a numerose informazioni classificate, e che sarebbe stato per Steele una fonte di “alto livello”, come si dice nei servizi segreti. Ma è anche noto che Igor Sechin ha sempre avuto la reputazione di essere un “taciturno” che si confida poco. Non è perché si lavora con qualcuno di alto rango che si ha accesso ai suoi segreti. È quindi molto probabile che il povero Erovinkin sia verosimilmente morto di morte naturale. Se fosse stato vittima dei servizi, sarebbe stato per un’indigestione di piombo, o meglio ancora, non avrebbero mai ritrovato il suo corpo.
Vediamo adesso di tirare le somme.
In primo luogo questa vicenda e le sue presunte connessioni con il dossier Steele sono basate su voci e speculazioni piuttosto che su prove concrete, e questo mostra come la disinformazione possa prosperare quando vengono diffuse notizie senza una verifica rigorosa. L’uso di fonti anonime – e questo è il secondo punto – soprattutto non verificabili (come le presunte informazioni da parte di Steele) rende difficile distinguere tra fatti e speculazioni, creando terreno fertile per la disinformazione. In terzo luogo la storia è stata usata per alimentare narrazioni politiche specifiche, in questo caso riguardanti le interferenze nelle relazioni tra Trump e la Russia. La disinformazione spesso sfrutta eventi reali, intrecciandoli con elementi falsi o fuorvianti per manipolare l’opinione pubblica.
Veniamo al quarto aspetto. Anche se alcune volte sono state ritenute poco verosimili, il semplice fatto che siano state riprese dai media ha contribuito a mantenere vive queste speculazioni. La disinformazione può essere amplificata in modo significativo attraverso la copertura mediatica, anche quando questa copertura è critica o scettica.
In quinto luogo, le voci e le speculazioni tendono a persistere nel tempo, anche dopo essere state smentite e questo dimostra come la disinformazione possa avere un impatto duratura difficile da contrastare. Infine la morte di Erovinkin è stata usata come elemento per rafforzare una narrazione specifica, mostrando come la disinformazione possa sfruttare eventi tragici e personali per fini politici o di propaganda.
In conclusione, questa vicenda dimostra come la disinformazione possa svilupparsi attraverso la combinazione di fonti non verificate, manipolazione delle narrazioni, amplificazione mediatica e persistenza della speculazione, influenzando profondamente l’opinione pubblica.
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