Quali sono i due uomini chiave dell’intelligence indiana? Da un lato abbiamo Samant Kumar Goel, direttore del Research & Analysis Wing (R&AW) e dall’altro lato il consigliere per la sicurezza nazionale indiano Ajit Doval. Contrariamente a quanto avviene nel mondo dell’intelligence occidentale, questi due uomini hanno collaborato strettamente, portando avanti una coesa politica unitaria per l’India. Il direttore della R&AW rivolge la propria attenzione alle operazioni e alle relazioni internazionali dell’agenzia mentre Doval si occupa della diplomazia di sicurezza indiana.
Uno dei più recenti successi è stata la pianificazione di un incontro di altissimo livello che si è tenuto nella capitale indiana il 24 aprile, incontro al quale hanno partecipato ben 40 rappresentanti dei servizi di intelligence internazionali. Il consigliere per la sicurezza nazionale ha coordinato l’incontro.
Un’altra questione sulla quale hanno lavorato proficuamente è stato l’Afghanistan: da un lato Goel è stato costretto a riorganizzare rapidamente la sua agenzia nella regione mentre il consigliere per la sicurezza nazionale è stato molto abile a costruire rapporti di natura diplomatica con i leader di sicurezza della Asia orientale.
Il terzo fronte che li ha visti uniti è la necessità di allineare l’intelligence indiana a quelli che sono ormai gli standard internazionali delle principali agenzie di sicurezza internazionale e ciò ha significato costruire legami sempre più solidi con la Cia, l’Mi6, la Dgse francese, la Bnd tedesca e il Mossad. A tale proposito non dobbiamo dimenticare che sotto il profilo strettamente tecnologico le aziende di cyber sicurezza israeliane sono fondamentali per l’India.
Ma è certamente il quarto fronte quello a cui dobbiamo rivolgere la nostra attenzione. Non dimentichiamoci infatti che il principale nemico dell’India è il Pakistan e Goel è stato indicato come colui che avrebbe orchestrato gli attacchi al Pakistan tra il 2016 e il 2019. Un altro fronte molto importante per l’India è quello del contrasto ai movimenti separatisti del Khalistan e del Kashmir presenti in Europa ed in particolare Germania, dove questi movimenti sono stati attivamente controllati dall’intelligence indiana. Nonostante questa attività sia stata spesso resa pubblica dalla autorità occidentali, tuttavia il ruolo rilevante che l’India svolge nel contrastare le mire espansionistiche cinesi nell’Indo-Pacifico ha indotto le cancellerie europee ad assumere un atteggiamento accomodante verso la presenza di agenti stranieri indiani sul loro territorio.
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