Il Comitato per le relazioni estere del Senato americano ha proposto un disegno di legge  sulle sanzioni contro la Turchia per l’offensiva militare nel nord della Siria e per l’acquisto di un sistema missilistico di fabbricazione russa e cioè gli S-400. Il disegno di legge è stato approvato in commissione mercoledì scorso con 18 voti a favore e 4 contrari.



Se il disegno di legge dovesse passare al Senato, passerebbe alla Camera per un voto e se passasse anche alla Camera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe quindi la possibilità di firmarlo oppure di porre il veto. Inoltre tra le altre misure il disegno di legge in approvazione renderebbe applicabile la Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (Caatsa), in base alla quale i paesi potrebbero essere soggetti alle sanzioni statunitensi per la stipula di accordi sull’acquisto di armi dalla Russia. Accanto a questo disegno di legge il Congresso ha preparato un secondo disegno di legge denominato “Promuovere la sicurezza nazionale americana e prevenire la rinascita dell’Isis”, promosso sia dal presidente repubblicano del Comitato per le relazioni estere del Senato Jim Risch che dal democratico Bob Menendez



Lo scopo di questo disegno di legge è molto chiaro: il Congresso ritiene inammissibile sia la politica di potenza attuata nei confronti della Siria sia l’acquisto del sistema russo S-400. Questo disegno di legge si lega sia sul piano giuridico che politico a quello del senatore democratico Chris Van Hollen che lo ha presentato con il senatore repubblicano Lindsey Graham in ottobre sia con lo scopo di sottolineare le gravi responsabilità di Erdogan per la sua politica espansionistica sia per denunciare come questa abbia favorito il risveglio dell’Isis.

Dal punto di vista politico l’insieme di questi disegni di legge bipartisan dimostrano le profonde divisioni politiche tra Trump e il Congresso, divisioni che minano la sua credibilità politica e sulle quali può giocare abilmente Erdogan. E veniamo adesso proprio alla Turchia. Il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu ha lasciato intendere che il Paese potrebbe interrompere l’accesso delle truppe statunitensi a due basi fondamentali se gli Stati Uniti imporranno sanzioni per l’acquisto da parte della Turchia del sistema missilistico terra-aria S-400 di fabbricazione russa. Infatti il ministro ha dichiarato all’agenzia di Stato Anadolu che, se vengono introdotte sanzioni, l’uso delle basi aeree di Incirlik e Kürecik – sorte nel contesto della politica Nato – potrebbero essere oggetto di limitazioni. Già a luglio il ministro alla stazione televisiva turca Tgrt Haber aveva detto che porre in essere sanzioni poteva portare alla riduzione e/o alla espulsione delle forze statunitensi dalla base aerea di Incirlik o alla limitazione della operazioni presso la stazione radar di Kürecik.



Sotto il profilo strettamente militare non dimentichiamoci che proprio la base di Incirlik ha svolto un ruolo chiave nelle operazioni aeree contro lo stato islamico in Iraq e Siria. Inoltre nel 2016 la base fu oscurata per circa una settimana durante il tentativo di colpo di Stato fallito, che aveva portato a chiudere lo spazio aereo, costringendo in tale modo il comando centrale degli Stati Uniti ad adeguare le sue operazioni nella guerra aerea contro l’Isis. In secondo luogo la Turchia per nulla intimorita dai disegni di legge del Congresso ha reso noto che intende acquistare un secondo set di batterie S-400, come ha confermato mercoledì il ministro della Difesa Hulusi Akar, sottolineando che la Turchia attua criteri precisi per quanto riguarda il trasferimento tecnologico, la produzione e l’esportazione, lo sviluppo tecnologico e l’ammodernamento. Infatti il direttore russo degli Armamenti Alexander Mikheev ha confermato che la Russia spera di siglare un accordo per fornire alla Turchia altri sistemi missilistici S-400 nella prima metà del prossimo anno. D’altronde l’unico obiettivo della Turchia in relazione all’acquisto dell’S-400 è quello di proteggere la sua sovranità. Proprio per questa ragione la Turchia non rinuncerà al sistema di difesa aerea S-400. D’altra parte secondo le autorità turche la Russia ha offerto un accordo più vantaggioso rispetto ai Patriots americani.

Queste reazioni tutt’altro che scomposte e irragionevoli dimostrano la lucidità della attuale politica estera turca volta a salvaguardare i propri interessi nazionali al di là dei vincoli posti dalle alleanze.