Tra settembre e ottobre il terrorismo islamico ha portato a compimento in Africa – in Somalia, nel Mali e nel Mozambico – diverse operazioni terroristiche di grande interesse, sia perché dimostrano la pericolosità militare dello jihadismo, sia perché ne attestano la capacità di radicamento all’interno della società civile, provando ancora una volta la validità strategica delle riflessioni maoiste sulla guerra rivoluzionaria.
Incominciamo dall’episodio più recente. Il 2 novembre 53 persone, tra soldati e civili, hanno perso la vita in un attacco terroristico contro una postazione militare nel Nord del Mali. Si tratterebbe verosimilmente di un attacco di matrice jihadista compiuto da almeno tre kamikaze, attacco che costituisce la naturale prosecuzione di quello del 1° ottobre quando un gruppo di jihadisti di al-Qaeda nell’Africa occidentale aveva attaccato due basi militari nel Mali centrale.
Passiamo adesso all’episodio meno recente. A settembre i miliziani di al Shabaab hanno attaccato prima un convoglio della missione europea (Eutm) nella zona di Mogadiscio e poi hanno attuato un attacco contro la base americana di Baledogle sempre nei pressi di Mogadiscio. Il movimento di al Shabaab costituisce il più pericoloso movimento terroristico dell’Africa orientale. Nonostante la presenza della missione africana denominata Amisom sostenuta da Francia e Usa, il movimento terroristico ha dimostrato di avere il controllo di buona parte della Somalia dove esercita funzioni simili a quelle di uno Stato (potere giudiziario, di ordine pubblico e fiscale) garantendo ordine e stabilità. È verosimile che il movimento sia sostenuto da al-Qaeda e dal clan Haweye (in Somalia il potere è il risultato di una permanente conflittualità tra clan tribali) a sua volta supportato da Arabia Saudita ed Emirati Arabi, che hanno non solo interesse a destabilizzare il governo somalo di Abdullah Mohamed Abdullah, ma a contrastare il clan Darod sostenuto da Turchia, Usa e Qatar. Tutto ciò sta a dimostrare ancora una volta il ruolo determinate dei Paesi del Golfo nel sostenere il terrorismo islamico e nel ruolo di destabilizzazione che il terrorismo svolge.
Infine fra il 10 ottobre e il 27 ottobre i miliziani del gruppo jihadista di Ahlus Sunnah Wal Jamaah hanno ucciso sette mercenari russi – una parte dei quali decapitati – appartenenti alla Compagnia Wagner. Il gruppo terroristico costituisce una delle numerose filiali dello Stato islamico ben radicato in Mozambico e particolarmente radicato nella regione di Cabdo Delgado, dove il gruppo islamico si è formato.