Partiamo da alcuni dati per poi fare delle valutazioni di ordine sia politico che strategico. Come sappiamo, il mese scorso l’America e la Sud Corea hanno siglato un accordo con il quale gli Stati Uniti intendono condividere con la Corea la tecnologia chiamata Small Modular Nuclear Reactor (Smr), tecnologie questa che dovrebbe consentire su lungo periodo alla Sud Corea di dotarsi di sottomarini nucleari.



Il secondo fatto da indicare è il seguente: il vertice congiunto Usa-Sud Corea le ha consentito ufficialmente di aderire al programma First, e cioè al Foundational Infrastructure for Responsible Use of Small Modular Reactor Technology.

Vediamo adesso di formulare una serie di valutazioni su questa decisione.

In primo luogo questo accordo rappresenta un cambiamento tutt’altro che marginale da parte della politica estera americana, atteggiamento che aveva impedito di fornire un sostegno di ordine nucleare e che risale al 1972; in secondo luogo questa scelta è coerente con quanto aveva detto l’ex presidente Moon Jae-in, che aveva affermato che era giunto il momento di acquisire sottomarini a propulsione nucleare.



Ma naturalmente esistono anche ragioni di maggiore portata e assai più significative di quelle fino a questo momento indicate. Vediamole brevemente.

La costruzione di sottomarini nucleari da parte della Sud Corea potrebbe essere il tentativo di contrastare la Nord Corea che lo scorso gennaio ha annunciato il completamento della ricerca sullo sviluppo di sottomarini a propulsione nucleare. Non dimentichiamoci che Pyongyang ha testato con successo missili balistici lanciati da sottomarini.

La seconda ragione che potrebbe aver spinto la Sud Corea è il fatto che intende appoggiare gli Stati Uniti nel caso di un eventuale conflitto nel Mar Cinese orientale e meridionale, nonostante fino a questo momento un atteggiamento molto prudente nei confronti della politica cinese.



La terza ragione che ha indotto Seul a muoversi in questa direzione è quella di ridefinire la sua politica estera e quella militare, cioè di aderire alla Quad Task Force.

In conclusione, se effettivamente attualizzasse questo suo ambizioso progetto non c’è dubbio che entrerebbe a far parte di un ricco e ristretto club di Paesi che possiedono armi nucleari, come Stati Uniti, Cina, Russia, India, Francia e Regno Unito.

Infine vi potrebbe essere un’altra ragione non meno rilevante di quelle precedenti, e cioè la necessità da parte della Sud Corea di competere alla pari con il Giappone, che rappresenta il suo storico rivale

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