Il presidente cinese Xi Jinping ha presentato una nuova proposta di sicurezza globale che mette implicitamente in discussione la logica della strategia indo-pacifica, nonché il Quad che coinvolge Australia, Giappone, India e Stati Uniti. Xi ha proposto una nuova “Iniziativa per la sicurezza globale” alla conferenza annuale del Boao Forum per l’Asia in Cina il 21 aprile, mentre denunciava la mentalità della Guerra fredda, l’egemonia e la politica di potere come questioni che “metterebbero in pericolo la pace nel mondo” e “esacerberebbero le sfide alla sicurezza nel XXI secolo”



Secondo Xi, l’iniziativa ha lo scopo di “sostenere il principio della sicurezza indivisibile, costruire un’architettura di sicurezza equilibrata, efficace e sostenibile e opporsi alla costruzione della sicurezza nazionale sulla base dell’insicurezza in altri Paesi”. Xi ha anche sottolineato la sovranità e l’integrità territoriale di tutte le nazioni, nonché il loro diritto di scegliere i propri percorsi di sviluppo e sistemi sociali.



Dopo il discorso di Xi, il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, in una conferenza stampa, ha cercato di chiarire cosa significa la nuova iniziativa.  Ha detto che “con le crescenti minacce poste dall’unilateralismo, dall’egemonia e dalla politica di potere e dai crescenti deficit di pace, sicurezza, fiducia e governance, l’umanità sta affrontando problemi sempre più difficili da governare e minacce alla sicurezza”.

Una settimana dopo, il consigliere di Stato cinese e ministro degli Esteri Wang Yi in un articolo pubblicato su People’s Daily ha elaborato il concetto, affermando che l’iniziativa “contribuisce alla saggezza cinese a compensare il deficit di pace umana e fornisce una soluzione cinese per far fronte alla sfida della sicurezza internazionale”. Wang avrebbe aggiunto che “la Cina non rivendicherà mai l’egemonia, cercherà espansione o sfere di influenza, né si impegnerà in una corsa agli armamenti”.



Indipendentemente da quanto riportato, quale valutazione possiamo dare di questa postura cinese? La Cina fino a questo momento ha posto in essere una politica di proiezione di potenza nel Mar Cinese Meridionale soprattutto lungo il confino sino-indiano che non è certo rispettosa della sovranità e integrità territoriale dei paesi limitrofi; in secondo luogo – al di là della retorica delle dichiarazioni ufficiali sulla necessità di superare una mentalità da Guerra fredda – è chiaro che questa iniziativa mira non solo a controbilanciare quella americana dell’Indo-Pacifico, ma a ridimensionare profondamente l’egemonia  americana in Asia.

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