La visita programmata da parte del presidente israeliano Isaac Herzog in Turchia a marzo dovrebbe consentire di rinsaldare i rapporti compromessi per lungo tempo tra la Turchia e Israele. Allo scopo di facilitare questo avvicinamento i due responsabili dell’intelligence dei rispettivi paesi – e cioè il direttore del Mossad David Barnea e quello del Mit Hakan Fidan – hanno avuto diversi incontri riservati in questo ultimo periodo proprio allo scopo di preparare il terreno per un riavvicinamento dei paesi ma anche per una cooperazione in funzione anti-iraniana.
D’altronde un esempio di collaborazione efficace era stata posta in essere dai due servizi di sicurezza in relazione all’affare Yair Geller. A febbraio i servizi segreti turchi avevano scoperto un tentativo di assassinio dell’uomo d’affari turco-israeliano Yair Geller e hanno catturato una squadra di otto persone guidate da agenti iraniani a seguito di un’indagine e una sorveglianza durata mesi. Il Mit aveva infatti aveva informato Israele del tentativo di assassinio, che si credeva fosse una risposta all’uccisione dello scienziato nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh nel 2020 da parte di agenti israeliani.
Secondo le fonti sia israeliane che turche se l’uccisione avesse avuto luogo, le relazioni turco-israeliane sarebbero state compromesse sempre di più a vantaggio dell’Iran.
Dopo aver scoperto il complotto, l’intelligence turca ha trasferito Geller, che possiede una società di ricerca e sviluppo chiamata Cnc Advance Technologies, in una casa sicura a Istanbul protetta da agenti dell’agenzia di intelligence israeliana, il Mossad.
Il team comprendeva sette cittadini turchi, che hanno fotografato la casa e il luogo di lavoro di Geller e che hanno usato più numeri di telefono turchi e iraniani per evitare qualsiasi sorveglianza del controspionaggio.
Il capo della cellula iraniana era l’ufficiale dell’intelligence Yasin Taheremamkendi, che si trova in Iran mentre il cittadino iraniano Saleh Moshtagh Bigohouz era l’ufficiale turco della cellula.
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