Un’altra tornata elettorale – quella del 22-23 ottobre – e la situazione politica in Alto Adige si è fatta ancora più complessa. La Südtiroler Volkspartei (SVP), pur mantenendo la sua posizione come primo partito provinciale, ha visto un arretramento, calando sotto la soglia dei 100mila voti, corrispondenti al 34,5% dei consensi. Non era mai scesa sotto il 40% dal 1948 (aveva il 41,89% nel 2018). La SVP ha eletto 13 consiglieri, 2 in meno rispetto alla precedente legislatura, ma ha avuto il privilegio di avere i due candidati più votati: il presidente uscente Arno Kompatscher e, a sorpresa, il medico Hubert Messner. Il Team K è confermato al secondo posto, sebbene abbia registrato una perdita di oltre 10mila voti rispetto al 2018, riducendo il numero di consiglieri eletti da 6 a 4. Una sorpresa è stata l’ascesa degli indipendentisti della Süd-Tiroler Freiheit al terzo posto, con una crescita di quasi il 5% nei voti che ha raddoppiato la loro rappresentanza consiliare da 2 a 4. I verdi seguono con una crescita decisiva, mantenendo però invariato il loro contingente di 3 consiglieri. Fratelli d’Italia ha visto un incremento significativo dei voti, passando da 1 a 2 consiglieri eletti. Debutta nella scena politica la lista JWA, guidata dall’ex comandante degli Schützen Jürgen Wirth Anderlan, con un programma estremo su immigrazione e vaccini.



Die Freiheitlichen (che però potrebbe andare a governare) ha subito una perdita di circa 4mila voti rispetto al 2018, ma ha mantenuto 2 consiglieri. Il Pd è rimasto stabile con un consigliere, mentre la Lega ha subito un calo passando da 4 a un solo consigliere eletto.

Alcune nuove liste hanno fatto il loro ingresso in Consiglio, tra cui Für Südtirol mit Widmann, La Civica (un grande lavoro dell’eletto Angelo Gennaccaro, assessore comunale a Bolzano) e Vita, ognuna con un consigliere eletto. Tuttavia, liste come Movimento 5 Stelle, Centro Destra, Forza Italia e Enzian non sono riuscite ad ottenere seggi in questa tornata elettorale.



Perché questo risultato? Perché il partito raccogli-voti storicamente premiato, SVP, non polarizza più il voto tedesco?

Le spiegazioni (anche per chi è nato e cresciuto in Alto Adige, come chi scrive) non sono semplici e derivano fondamentalmente da due problemi. Il primo è la leadership mancante: da Silvius Magnago a Luis Durnwalder la SVP ha sempre avuto il pallone saldamente nel proprio campo. Con Arno Kompatscher invece dal 2013 qualcosa è cambiato. Dopo una prima legislatura SVP-Pd. In Alto Adige gli elettori sono chiamati a votare le liste di partito, scegliendo quattro candidati al loro interno, per comporre il Consiglio. Non è prevista l’elezione diretta del Presidente della Provincia, la cui nomina è di competenza dell’assise rappresentativa.



I seggi vengono assegnati attraverso un sistema proporzionale puro, senza soglia di sbarramento prefissata né premio di maggioranza, poi c’è il problema di rappresentanza etnica. Dopo questa tornata elettorale la SVP è obbligata a governare con gli italiani per rappresentanza etnica e ha davanti tre soluzioni:

i) votare nuovamente. Il rischio è di indebolirsi. Soluzione non gradita.

ii) Formare una giunta con verdi, Pd e La Civica, più l’ex SVP Thomas Widmann. È una soluzione rischiosa: a Roma il governo è di destra e in Trentino pure. La SVP potrebbe trovarsi bloccata su più fronti.

iii) Una giunta con Lega, Fratelli d’Italia, Die Freiheitlichen e Thomas Widmann. Una soluzione che non dispiace alla SVP, ma che vede partiti in antitesi, come Freiheitlichen e Fratelli d’Italia.

In entrambi i casi un assessore italiano sarebbe garantito dalla legge (Scuola e Cultura italiana) a patto non si provi una giunta ad 11 componenti con due assessori del gruppo italiano: soluzione non sgradita in SVP ma complessa.

Il secondo problema è che si conferma la disaffezione dell’elettorato tedesco, che ha premiato partiti secessionisti con soluzioni drastiche sull’immigrazione. Non è escluso che molti di questi votanti nel 2018 avessero votato Lega, proprio perché Salvini aveva promesso durante la sua visita in Alto Adige attenzione al tema, molto sentito nelle valli.

Nonostante la protesta, qualcosa tra elettorato tedesco e SVP si è rotto, qualcosa di culturale. I sudtirolesi non si sentono più “protetti”, quindi votano a destra (estrema) e gli italiani non votano proprio.

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