Stiamo entrando nella fase endemica della pandemia, cioè il Covid non è più così aggressivo, ma come tutti i virus continua a circolare, provocando casi nei non vaccinati ma senza più un alto numero di decessi come eravamo purtroppo abituati a vedere. La pandemia, ha osservato ieri il premier Mario Draghi al G20 dei Parlamenti, “è finalmente sotto controllo in molte parti del mondo grazie a campagne di vaccinazione efficaci”. Secondo la professoressa Ilaria Capua, direttrice dell’UF One Health Center dell’Università della Florida, “il virus sarà paragonabile a una comune influenza”.
Non è del tutto d’accordo il professor Massimo Ciccozzi, ordinario di Statistica medica ed epidemiologia all’Università Campus Biomedico di Roma, che ci ha detto in questa intervista come “virus influenzale e Covid siano comunque due virus diversi che agiscono in modo diverso”. È però d’accordo nel dire che “quello che ci ha salvato è stato il vaccino”, anche se purtroppo non siamo ancora riusciti a ottenere un risultato omogeneo di vaccinazione: “Restano ancora troppe disparità tra regione e regione in Italia, ma anche tra nazione e nazione in Europa, e fino a quando non avremo un risultato omogeneo il virus non smetterà di produrre varianti”.
La strada verso un ritorno completo alla normalità è comunque tracciata, aggiunge Ciccozzi, ed è importante in questa fase continuare a rispettare le misure di sicurezza basiche, come l’uso della mascherina.
Si dice che il virus si sta endemizzando, è così? Si può paragonare all’influenza?
Non paragonerei ancora il virus all’influenza. Sono due virus diversi con sintomatologie più o meno simili, che poi danno problematiche diverse.
In che senso?
Nel senso che il Covid si insinua in tutti gli organi umani possibili, l’influenza no. Diciamo che la pressione dei vaccini e anche i nuovi farmaci che stanno per essere messi a disposizione, e che saranno armi in più, lo fanno circolare molto meno. Lo stanno facendo adattare a noi, ecco perché diventerà endemico. Ci stiamo avvicinando molto, siamo quasi all’80% di soggetti vaccinati.
Ci si avvia alla normalità?
Purtroppo c’è un problema che rende il percorso ancora un po’ in salita: l’eterogeneità delle persone vaccinate. Non tutte le regioni hanno la stessa percentuale di vaccinati, e questo può ritardare l’adattamento del virus. Ma anche in Europa si registrano differenze fra nazione e nazione. Non voglio azzardare previsioni, anche se un’idea precisa ce l’ho bene in mente. Al momento però preferisco non dire niente, se non che siamo sulla buona strada.
Che probabilità ha il virus di rialzare la testa con nuove varianti?
Il virus fa mutazioni di continuo, però non sta guadagnando qualcosa nelle mutazioni. Sta a noi renderlo mansueto come un cavallo do domare. Adesso si sta quasi adattando a essere domato.
Come comportarsi con chi non si vaccina?
Abbiamo ancora tre milioni circa di over 50 indecisi. Occorre fare buona informazione, facendo capire che è il vaccino che ci sta tirando fuori dalla pandemia. Se solo pensiamo quanti morti ha provocato, ci rendiamo conto che non è uno scherzo. La parola obbligo non mi piace, è meglio cercare di far capire le cose alle persone, confidare nella loro intelligenza.
Nel Lazio, insieme alla terza dose, si sta pensando di somministrare anche il vaccino influenzale. Ci sono problemi al proposito? L’autunno con il virus influenzale sarà meno preoccupante?
Lo scorso anno alcuni medici di medicina generale mi raccontavano come non ci fosse stata praticamente alcuna influenza. Ciò è dipeso unicamente dall’uso della mascherina, una barriera per i virus respiratori insormontabile. Ho letto articoli allucinanti, in cui si diceva che una certa variante era in grado di “bucare la mascherina”: ma stiamo scherzando? Quest’anno potrebbero esserci maggiori casi di influenza, proprio perché le persone stanno gradualmente riducendo l’uso delle mascherine. Comunque somministrare il vaccino influenzale insieme a quello anti-Covid non provoca alcun problema, in quanto si tratta di due virus diversi. Magari si potrà aspettare una settimana fra uno e l’altro, ma pensiamo al fatto che Moderna sta sperimentando il vaccino ambivalente, cioè un unico siero valido sia contro il Covid che contro l’influenza.
Quindi l’uso della mascherina rimane un obbligo, giusto?
Sarebbe il caso. Indossiamo ancora la mascherina, ci difende anche dal virus influenzale, non è il caso aggiungere altri problemi. Il vaccino fra poco lo daremo solo agli over 65, ai fragili, ai trapiantati e agli oncologici. Siamo in dirittura d’arrivo, non roviniamo tutto. L’eterogeneità vaccinale non deve esserci, dobbiamo arrivare all’omogeneità, così torneremo sicuramente alla normalità.
(Paolo Vites)
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