Cominciano a essere più chiari i dati di impatto economico globale dell’emergenza pandemica e della sua coda: ci vorranno tre anni per il ripristino, forse meno se ci sarà un vaccino entro il 2021. Da questi chi scrive sta derivando un prima stima del fabbisogno di risorse per tenere vivo il mercato europeo e italiano.



Per l’Ue serviranno 6mila miliardi di extradebito nel triennio, nel caso peggiore, 3mila in quello migliore. Il meccanismo: uno Stato si indebita, con tali risorse finanzia una varietà di interventi d’emergenza, la Bce compra l’extradebito e, soprattutto, lo trattiene a lungo nel proprio bilancio allo scopo di sterilizzarlo per non farlo pesare sulla ripresa.



Anche gli interventi dell’Ue saranno a debito che dovrà essere garantito dalla Bce. Questa non avrà problemi tecnici a stampare i soldi che servono con il metodo della monetizzazione del debito. Li avrà politici perché tale azione è una forzatura del suo statuto. Ma la Bce sta comunicando una posizione di garante illimitato. Se la manterrà non ci saranno problemi di liquidità sul piano macro. In sintesi, il pilastro Bce è solido.

Ma ci potranno essere problemi di trasferimento della macroliquidità al mercato. Il primo è la tempestività nel salvare le grandi aziende che sono alla testa di una catena di indotto nazionale e internazionale che impiega ciascuna decine o centinaia di migliaia di lavoratori e fornitori, via crediti garantiti o inserimenti temporanei dello Stato: Alitalia, Lufthansa (e Air Dolomiti), Fiat, Renault, Ilva, ecc. I settori più colpiti e densi di piccole aziende dovranno essere aiutati con un metodo risarcitorio che li sostenga per almeno un biennio di ripresa lenta.



L’economia italiana è molto dipendente dalla piccola impresa e il Governo non ha ancora elaborato il giusto modello per sostenerla in tempo utile. Le associazioni, in particolare industriali e bancaria, dovrebbero incalzarlo per allocare meglio liquidità e garanzie. Solo così andrà tutto bene.

www.carlopelanda.com

Leggi anche

VACCINI COVID/ Dalla Corte alle Corti: la neutralità che manca e le partite aperteINCHIESTA COVID/ E piano pandemico: come evitare l’errore di Speranza & co.INCHIESTA COVID BERGAMO/ Quella strana "giustizia" che ha bisogno degli untori