L’esito delle elezioni tedesche rende probabile la formazione di un’alleanza di governo tra Spd, Verdi e Fdp. Olaf Scholz dovrebbe certamente concedere delle caselle chiave nel futuro Governo agli alleati ed è noto che i Liberali puntino al ministero delle Finanze. Altrettanto nota è la loro posizione favorevole all’austerità. Per l’Italia non è certo una buona notizia. Ancora di più, spiega Francesco Forte, ex ministro delle Finanze e per il Coordinamento delle politiche comunitarie, per la Francia: “L’Italia, infatti, compensa in parte il suo elevato debito pubblico con il risparmio privato e una bilancia dei pagamenti in attivo su cui la Francia non può contare. In ogni caso nel nostro Paese bisognerebbe mettere fine alla stagione delle misure costose privilegiando gli investimenti: un messaggio negativo per Pd e M5s”.



Il risultato delle elezioni tedesche non sorride quindi all’Italia?

In realtà, rispetto ad altri momenti del recente passato, potremmo avere una situazione migliore. Infatti, la coalizione che si prefigura in Germania sembra essere fragile, anche perché la Cdu-Csu, destinata ad andare all’opposizione, non è uscita fortemente sconfitta dal voto. Credo abbia pagato un logoramento dovuto a tanti anni di governo e il non essere riuscita a trovare un vero leader. Tutto questo significa che i “diktat” che arriveranno da Berlino, complice anche la mancanza di un vero leader Ue, potranno essere respinti purché in Italia ci sia una strategia seria e positiva a livello europeo. Per capirci, non si potranno finanziare in deficit spese correnti come il Reddito di cittadinanza.



Dunque ci vuole Draghi a palazzo Chigi?

Se proprio dovessi scegliere vorrei Draghi a capo della Commissione europea, perché l’Ue sta diventando sempre più debole a livello mondiale. C’è bisogno di una politica internazionale, fiscale, monetaria e di una gestione non burocratica degli organi comunitari e penso che Draghi potrebbe cambiare il volto dell’Europa se la guidasse. A quel punto avrebbe un compito più facile chiunque fosse al Governo in Italia. Per arrivare a quell’incarico (il mandato di Ursula von der Leyen scade nel 2024, ndr), l’attuale premier non potrebbe però nel frattempo essere salito al Quirinale. Dunque credo sarebbe meglio rimanesse a palazzo Chigi per combattere questa battaglia anti-austerità e diventare il principale leader europeo.



Draghi dovrebbe cercare qualche alleanza, rendendo magari ancora più stretti i rapporti con la Francia?

In realtà in Francia l’anno prossimo potrebbe esserci un altro presidente. Nel frattempo non credo emergerà una chiara linea del nuovo Governo tedesco sull’Europa. Dunque Draghi potrebbe cercare di suggerire delle linee e, dato il vuoto di leadership europea che c’è, a causa anche del futuro incerto dell’asse franco-tedesco, cercare di dare un indirizzo generale che potrebbe attrarre molti consensi tra i vari Paesi europei.

Nel frattempo dovrà però tenere a bada i partiti della sua maggioranza…

Sì. L’esito delle amministrative ci darà un’idea su quelle che potranno essere le pressioni dei partiti. Intanto le elezioni tedesche, checché ne dica Letta, non hanno portato un messaggio positivo per la sinistra italiana.

Cosa intende dire?

Che risulta evidente che la sinistra in Germania per governare ha bisogno di allearsi con un partito (l’Fpd) che è a dir poco di centrodestra, ma a me sembra più di destra, in quanto ha un programma non di economia sociale di mercato o di economia neoliberale, ma di austerità economica abbastanza datato, tradizionale, tipico dei Paesi frugali che sono conservatori. Dunque se la Spd per governare ha bisogno della destra, questo non è un bel messaggio per Letta. Invece per il centrodestra la sconfitta della Cdu-Csu è un invito ad assumere una posizione positiva nell’Ue per colmare il vuoto che si creerà nel Ppe. A Lega e FdI converrebbe quindi diventare europeisti costruttivi, anche in questo modo l’Italia potrebbe assumere la leadership in Europa.

(Lorenzo Torrisi)

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