Oggi Mario Draghi terrà il suo discorso programmatico nell’aula del Senato. Al suo fianco, sui banchi del Governo, siederanno anche i ministri che nelle ultime ore hanno dato vita a delle tensioni interne alla neo-maggioranza, vista la decisione di rinviare la riapertura degli impianti di risalita, oltre che quelli del Movimento 5 Stelle, dove appare materializzarsi sempre più il rischio di una spaccatura o addirittura di una scissione. Secondo Francesco Forte, ex ministro delle Finanze e per il Coordinamento delle politiche comunitarie, la situazione per il premier non è delle migliori, soprattutto perché la scelta della Lega di entrare nella maggioranza “ha scombussolato i piani di Mattarella”.
In effetti alcuni commentatori hanno parlato di una vera e propria giravolta da parte di Salvini…
Per il leader della Lega entrare nel Governo è stato un passaggio necessario, perché si è reso conto che alla maggioranza dei suoi elettori oggi non interessa tanto il tema degli sbarchi e dei migranti, quanto quella della crisi economica. Il mondo produttivo fatto di artigiani, piccoli imprenditori, esercenti e professionisti che vota Lega ha infatti il problema di entrate ridotte e tasse comunque da pagare. Salvini non poteva restare fuori da un esecutivo che intende utilizzare i fondi europei per la ripresa, soprattutto perché le continue aperture e chiusure a singhiozzo stanno creando danni economici importanti. Chi ha un bar, un ristorante piuttosto che il gestore di un impianto di risalita, attività che si sono attrezzate per rispettare regole e distanziamenti, non può che essere sconcertato di fronte alle decisioni prese per tre ragioni.
Quali?
La prima è che nessuno è andato a fare ispezioni o sopralluoghi come avviene per esempio in edilizia quando si chiede il certificato energetico. La seconda è che si adottano misure per le regioni, che in alcuni casi hanno al loro interno realtà e situazioni molto diverse: come si può pensare che possano valere le stesse restrizioni a Milano come in un paese della Valtellina solo perché sono comuni lombardi? La terza è la mancanza di un modello vero e proprio di gestione della pandemia. Salvini è molto abile nell’intercettare le richieste degli italiani e la Lega è quindi entrata nel Governo per cercare di incidere su questi temi.
Tuttavia la linea non sembra essere cambiata, vista la decisione di Speranza sugli impianti di risalita.
Il problema è che Salvini ha scombinato i piani di Mattarella e Zingaretti, che avrebbero voluto creare un nuovo esecutivo di sinistra, cercando di intrappolare Berlusconi. Il modello che avevano in mente era un Governo Draghi che spostasse l’asse della precedente maggioranza verso destra, dando vita cioè a un vero centrosinistra orientato al mercato, con dentro i 5 Stelle costretti a starci per non perdere le poltrone. Invece l’ingresso di Forza Italia è servito alla Lega per avere un motivo in più per entrare, così da non rompere la coalizione. Mattarella ha probabilmente commesso un errore di valutazione nel volere una certa continuità con il precedente esecutivo, forse anche per tenere insieme la coalizione di sinistra, con la conferma di Speranza, il quale, da politico navigato, ha colto al volo la prima occasione per creare un problema al Governo ancora prima del voto di fiducia.
Draghi, insomma, si trova in mezzo a una sorta di battaglia tra la Lega e chi non la vuole nel Governo.
Sì, Draghi si ritrova con questa situazione non facile da gestire, ma anche Mattarella. Forse pensava che la Lega non avrebbe creato problemi avendo avuto un ministero per il Turismo e la guida di quello dello Sviluppo economico. Credo che vedremo una situazione di litigiosità tra Lega e Pd come ci fu Lega e M5s nel Conte-1, anche perché hanno una concezione della spesa pubblica molto diversa tra loro.
Salvini ha però incontrato Zingaretti e sembra che ci sia intenzione di collaborare…
Credo che sia stato come un incontro tra due schermidori per saggiare l’avversario. Forse pensano di poter sfidarsi in modo leale senza far troppo rumore, ma non è così come si è visto nel botta e risposta a distanza sull’irreversibilità dell’euro. Quel che è certo è che coi loro punti di vista così diversi non possono essere collaborativi, le distanze sono troppo ampie.
Lei ha fatto un paragone tra la Lega e il Pd oggi e la Lega e M5s nel 2018/19. Allora però c’era Conte, mentre oggi Draghi…
Che si ritrova con un grosso problema che riguarda tutto il Paese, visto che il 2020 si è chiuso con un balzo del debito pubblico e un calo del gettito fiscale che certamente non tornerà a crescere, visto che gli utili delle società e i redditi delle partite Iva sono drammaticamente scesi. Draghi deve risolvere il problema della fiducia in un Paese che con Gualtieri in un anno ha perso il controllo del bilancio pubblico: è come un’automobile allo sbando. Spero che si capiscano molto presto due cose.
Quali?
La prima è che non ci sono soldi per gli indennizzi agli impianti sciistici: tuttalpiù si può pensare di ristorarli con titoli del debito pubblico. La seconda è che occorre cambiare approccio nella gestione della pandemia: proteggere gli anziani e le categorie più deboli ed esposte tramite i vaccini ed evitare poi lockdown totali o parziali, perché prendere una brutta malattia è meglio che diventare poveri. Spero che Draghi lo capisca presto.
(Lorenzo Torrisi)
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