Che rimpianto per la grande storiografia del Risorgimento! Il Risorgimento raccontato da Federico Chabod e Rosario Romeo, da Guido Quazza ed Eugenio Di Rienzo… Già mi aveva colpito la visita lampo da Downing Street ad Atreju del premier inglese Sunak. Mi era sorta alla mente l’azione della flotta inglese per proteggere le navi dei patrioti diretti in Sicilia e il ruolo degli inglesi sempre a Milazzo… Insomma, la Gran Bretagna è pur sempre con l’Australia un architrave dell’anglosfera, come comprova la nostra fregata che è schierata a difendere la libertà sui mari sotto la guida degli Usa mentre l’Ue non si muove.
Le sue due nazioni dominanti, Germania e Francia, si preoccupano solo di affermare il loro potere di potenze di terra (segnando così il declino francese) concordando le linee di fondo della politica economica che si concreta nel nuovo Patto di stabilità. L’Italia – trattato franco-italiano dimenticato – neppure è stata consultata… Di nuovo la Spagna, che si è accodata, conferma cos’è divenuta dopo la transizione dal franchismo alla democrazia regolata dall’alto dell’Ue: una provincia tedesca. E per questo è colpita da un disordine ordinamentale preoccupante.
E poi – udite udite! – Mario Monti, dicono le gazzette, pare abbia consigliato la premier italiana di porre il veto al Patto di stabilità, rompendo così trattati e regolamenti! Monti come Garibaldi… senza Teano… Di qui il cambio di alleanze che segue alla visita inglese: il voto contrario alla ratifica del Mes con una motivazione quasi insurrezionale come le Cinque giornate milanesi: il Parlamento non può dir la sua…
Ma ricordate Moscovici? Il commissario di ferro francese disse: quale che sia la maggioranza parlamentare non conta nulla … si applichino le regole del “pilota automatico”. Sì, proprio così aveva detto il solerte regolatore di una Ue senza Costituzione, senza leggi e senza vero Parlamento (i parlamenti producono leggi compulsive e non si limitano ad approvare o respingere direttive). Oggi invece – finalmente – al cambio di maggioranza politica si può cambiare orientamento economico o almeno inverare una via per iniziare a riformare le regole.
Ma il passo reale che occorre è operare per una Costituzione europea. Senza legge non vi è libertà e democrazia. E senza queste due forze straordinarie che i partiti politici dovrebbero riempire di contenuti non ci sarà mai sviluppo economico e civile. Lo stato presente dell’Italia e di un’Europa sempre più sofferente lo dimostra.
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