Il disordine politico istituzionale è l’essenza stessa della lotta politica. La polis ha in sé il disordine che solo la techne, ossia la politica, è in grado di dominare. Dopo Platone sarà Machiavelli a parlare dell’ordine politico che per realizzarsi ha bisogno dell’ordine delle armi ed è propriamente nella dialettica sempre mai conciliata tra dominio e forza che Il Principe rimarrà quel capolavoro che conosciamo e che Max Weber riattualizzerà nell’affacciarsi del dispiegarsi del capitalismo nella sua fase imperialistica. La fase storica del disordine permanente, a far tempo dal 1914 sino ai nostri giorni, dopo quello squarcio tra le nubi della pace europea dei trent’anni gloriosi del secondo dopoguerra, continua.
Pensare in grade aiuta a non essere stremati dalla disperazione dinanzi allo spettacolo dell’italico governo Conte-Renzi (sì, Conte-Renzi perché questi ultimi con i ministri renziani non a caso sindacalisti ed esperti appunto di contrattazioni e di posizionamenti istituzionali, ossia di nomine, sono un tutt’uno e mai sono stati divisi). È uno spettacolo che riflette in Italia il disordine nordamericano che in sé riassume il disordine mondiale.
In tutto il mondo , infatti, gli establishments si stanno spaccando come una mela. Dalla Thailandia agli Usa passando per le marche romano germaniche con l’impero tedesco sconvolto dalla lotta di successione della Cdu, sino all’impero francese che si avvia a sostituire come candidato presidenziale un grande di Francia con un medico mass mediatico conservatore e già deputato nella lotta per la successione a Macron, per non parlare delle monarchie del Golfo e degli scossoni che la ricostruzione imperiale ottomana determina nei vecchi regimi degli accordi Sykes-Picot dove si riflette il disordine mondiale. Per non parlare delle Afriche senza pace con l’Isis in campo. La Cina sta lentamente disgregandosi tra arresti dei tycoons dopo le rivolte di Hong Kong, mentre la Russia cerca disperatamente di non essere trascinata nel vortice.
La finanza sregolata fa sentire i suoi effetti in ogni dove e la pandemia amplifica gli effetti dell’incompetenza con disastri umanitari, come si avvia a essere la situazione italiana se a essa non si porrà rimedio. Ma non pare possibile. Negli Usa la finanza sregolata e la rabbiosa e magico-misterica reazione a essa ha elevato sulla schiuma dei mari limacciosi della crisi economica pandemizzata un signore dei mass media e dell’immobiliare (noi italici abbiamo già visto tutto e vediamo sempre le tragedie trasformarsi in farsa), che ora deve ritirarsi con la coda tra le gambe perché il martello del dominio finanziario si è levato anche contro di lui quando si è superato il limite dei guardiani dell’ordine sistemico come è accaduto con la follia dell’assalto di un manipolo di facinorosi a Capitol Hill.
Ora si deve ritornare nei ranghi. E anche Biden deve ritornare nei ranghi: deve star lontano da Sanders e dai socialisti democratici pericolosi quanto i sovranisti repubblicani.
L’ordine di Hobbes deve ritornare a regnare. È questo che Renzi non ha capito. Anche lui sarà richiamato all’ordine: si è mosso troppo presto e i tempi in politica sono tutto. Per Conte sarà impossibile il richiamo perché Grillo pensa che la Cina sia ancora in grado di dominare il mondo e quindi il Governo debba durare. Errore. Tutto invece è in movimento e tra poco sarà un movimento precipitoso.
È così che si distrugge – oltre agli imperi – ciò che rimane delle nazioni a state building incompiuto: l’Italia appunto.