Non ci vorrà ancora molto tempo per conoscere tutti i nomi dei deputati che hanno richiesto il bonus riservato alle partite Iva approvato negli scorsi mesi dal Governo e poi prorogato. Dopo il via libera del Garante della Privacy, infatti, il Presidente dell’Inps si è detto disponibile a far conoscere l’identità dei “furbetti del bonus” se arriverà una richiesta in tal senso da parte della Camera. E non c’è da dubitare del fatto che il Presidente Roberto Fico la presenterà formalmente in tempi brevi. Intanto lo scandalo sta avendo ripercussioni sul mondo politico. Matteo Salvini ha già fatto sapere che i membri della Lega che abbiano preso o fatto richiesta del bonus verranno sospesi e in caso di elezioni non ricandidati. Per Francesco Forte, ex ministro delle Finanze e per il Coordinamento delle politiche comunitarie, oltre che sul Carroccio, tutta questa vicenda finirà per pesare anche sul Governo.



Professore cosa pensa di questo scandalo che sta colpendo il mondo politico?

Quanto sta accadendo trasmette l’impressione che l’Inps sia un carrozzone che non funziona bene: dà i bonus, ma non sa a chi, in un mondo in cui le informazioni possono essere incrociate in poco tempo con sistemi informatici. Certo, poi, la legge poteva essere fatta meglio, ponendo dei paletti che evitassero di dare un bonus a chi non ne ha bisogno. L’elargizione di sussidi in maniera non solo demagogica, ma a questo punto casuale, è impressionante. E non può certo giovare all’immagine dell’Italia a livello europeo: è un’arma terribile in mano ai cosiddetti “Paesi frugali” che possono dire che siamo degli sciuponi.



A livello politico interno questo caso verrà invece usato per un lancio di accuse tra i partiti…

Al momento pare certo un discreto per la Lega di Salvini. Con tutta probabilità non mancheranno partiti che useranno questa vicenda nella campagna elettorale delle amministrative.

Potrebbe avvantaggiarsene il Movimento 5 Stelle?

Dubito, perché nel frattempo deve fare i conti con la volontà di Virginia Raggi di ricandidarsi a Roma, nonostante ci sia il limite dei due mandati. M5s rischia quindi di predicare bene e razzolare male se cambia in corsa le proprie regole. Tra l’altro nella Capitale potrebbe uscire sconfitto anche il Pd. Considerando che il Segretario è Presidente della Regione non sarebbe certo una situazione gradevole per i dem.



I Cinque stelle potrebbero però assicurarsi una vittoria con il taglio dei parlamentari che sarà oggetto di referendum.

Non so quanti italiani vorranno andare a votare per il referendum. Più che l’attivismo, la risposta a questo scandalo potrebbe essere una sorta di rassegnazione all’impossibilità di cambiare la situazione. Conseguentemente si potrebbe ritenere che non valga la pena andare alle urne. Poi è noto che il taglio dei parlamentari, oltre a favorire il cesarismo, non porterebbe a grossi risparmi. Una volta forse ci sarebbe stata più mobilitazione, la gente credeva più nella politica, oggi ci crede di meno.

C’è qualcuno allora che può avvantaggiarsi da tutta questa vicenda?

Probabilmente questa vicenda aiuta Fratelli d’Italia a prendere qualche voto alla Lega. Questo di riflesso rende più difficile per Salvini egemonizzare l’alleanza di centrodestra. Ma se Salvini si ridimensiona Pd e M5s non ne hanno un grosso vantaggio, perché verrebbe meno il collante che aiuta il Governo anche a livello europeo, cioè quello che fa dire che è meglio un esecutivo pasticciato che la Lega di Salvini. Di fatto, quindi, aumentano le chance che possa nascere un Governo di unità nazionale, guidato da qualcuno non necessariamente dedito al mondo politico. Si parla tanto del Governo Draghi e a questo punto diventerebbe più facile che diventi realtà.

Insomma, il Governo non ne esce bene…

Abbiamo un esecutivo che non decide nulla. Anche l’ultima trovata di Conte riguardo il tunnel sotto lo Stretto di Messina ricorda tutte le alternative alla Tav di cui ha parlato M5s negli ultimi anni: una sorta di metodo per continuare a non prendere decisioni. Il Governo non è certo poi amato da Confindustria e dal mondo delle imprese e con il Recovery plan da predisporre servono persone competenti.

Resterebbe da capire come mai questo scandalo sia scoppiato proprio ora e con queste modalità.

Sembra quasi un’apposita distrazione per guadagnare tempo rispetto ai veri problemi che il Governo non riesce ad affrontare, come l’ex Ilva di Taranto, il dossier autostrade, il caos migranti. Bisognerebbe discutere di questi temi, di problemi sostanziali, e non dei furbetti del bonus.

(Lorenzo Torrisi)