Tutti ricorderanno la celebre “Destination Anywhere”, grande brano soul, poi divenuto film e ripreso da calibri tipo The Commitments e Bon Jovi. Quella “destinazione ovunque”, però, sta lasciando sempre più campo aperto a “destinazione Italia”, vista l’alta percentuale di viaggiatori stranieri che scelgono il Belpaese quale méta vacanziera (record di +17% nel 2023, ancora più su nei primi mesi di quest’anno).
Si chiama proprio “Destination Italia” la maggiore TravelTech italiana, leader nel turismo incoming esperienziale nel segmento luxury, quotata su Euronext Growth Milan, che offre soluzioni di viaggio fortemente personalizzate, sia per il mercato B2B sia al business to consumer. La piattaforma travel tech è l’esempio lampante di come digitalizzazione e intelligenza artificiale possono concretamente rappresentare la svolta necessaria per portare la travel & hospitality industry italiana a più alti livelli di competitività e qualità. In questo caso nell’incoming. Con l’ausilio dell’AI, Destination Italia orchestra il complesso processo di matching tra domanda e offerta in maniera dinamica, per supportare al meglio la componente umana del processo di creazione del valore.
La tecnologia sviluppata consente di rispondere alla costante innovazione digitale del settore turistico, tra cui la necessità di interoperare dinamicamente con piattaforme di operatori terzi, per acquistare, aggregare e vendere pacchetti e servizi turistici esclusivi e selezionati uno a uno.
Il gruppo comprende i brand “SONO Travel Club” e “Destination Italia”: il primo è rivolto al segmento lusso con una proposta di servizi altamente personalizzati e su misura e un ticket medio elevato, mentre Destination Italia si rivolge al mercato mainstream, proponendo le destinazioni italiane più richieste, assicurando qualità e competitività.
Dalla sua costituzione, nel 2016, il gruppo ha accolto in Italia oltre 500 mila turisti provenienti da 100 Paesi, con un’offerta che comprende oltre 10 mila strutture ricettive in Italia. Dal 2023, il gruppo detiene ulteriori asset strategici: i siti e-commerce a marchio Portale Sardegna e Charming, rivolti alla clientela retail alto-spendente e luxury, per le destinazioni Sardegna, Puglia, Sicilia e Toscana. Il gruppo nel triennio ha scelto di investire oltre 3 milioni di euro in Hubcore, la piattaforma tecnologica all-in-one sviluppata in oltre 15 anni e specificamente studiata per gli operatori che fanno turismo incoming. La piattaforma contiene funzionalità specifiche per le OTA che operano nel mercato, le strutture alberghiere e i DMC/DMO.
Gli investimenti del gruppo in IT sono orientati allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale allo scopo di migliorare i processi di prenotazione, offrendo un servizio di qualità che sia chiaro, semplice e rapido, riducendo i tempi di elaborazione e aumentando la reattività verso i clienti.
“Hubcore offre una vera spinta al settore Incoming e intende posizionare Destination Italia Group come leader nell’innovazione nel turismo. È cruciale investire risorse nell’IT per l’incoming – dice Dina Ravera, presidente di Destination Italia – implementando le infrastrutture tecnologiche che supportino la crescita di un comparto economico fondamentale per lo sviluppo del Paese. È essenziale sviluppare strumenti che facilitino il lavoro di noi operatori, consentendoci di risparmiare tempo su attività ripetitive e time-consuming che possono essere facilmente gestite dall’intelligenza artificiale. L’AI svolge un ruolo centrale in questo contesto, come confermato dalla nascita dell’associazione Turismi.AI e dall’annuncio, in vista del G7 di Firenze, di una discussione approfondita sul rapporto tra AI e turismo”.
Tutto bello e affascinante, ma come si può applicare materialmente l’IA nel turismo? “Innanzitutto – dice Ravera -, l’AI è di grande aiuto nella stesura dei testi che accompagnano il viaggiatore, dalla raccolta delle informazioni fino all’acquisto”. “Noi lo chiamiamo il Copywriter Assistant – aggiunge Vincenzo Visciano, cto di Destination Italia -: un grande aiuto per gli operatori, che possono affidarsi all’intelligenza artificiale per la creazione di testi che presentino le diverse destinazioni, modulando il tone of voice e personalizzandolo in base alle caratteristiche del canale su cui lo si sta promuovendo. Ma l’AI offre un supporto essenziale anche nell’interazione diretta con il cliente. Abbiamo investito nello sviluppo di un Virtual Concierge costruito sulla base del nostro magazzino digitale e del prodotto turistico della destinazione Italia. Questo strumento tecnologico è a supporto del reparto booking a servizio della clientela. L’unione tra il lavoro umano altamente specializzato e quello dell’AI rappresenta ciò che per noi è il valore aggiunto: l’industrializzazione dei processi e l’ottimizzazione dei tempi e dei dati tramite l’AI e la personalizzazione dei pacchetti turistici per la nostra clientela”.
L’AI sembra insomma rappresentare uno strumento essenziale per l’ottimizzazione dei processi interni: consente di automatizzare azioni e informazioni standard e ripetitive e ridurre al minimo i tempi del processo di acquisto di una prenotazione. “È importante – conclude Ravera – che queste tecnologie siano sviluppate in seno a strutture che abbiano grande esperienza nel mondo del turismo e in particolar modo sul territorio italiano, con tutte le sue peculiarità, in modo da poterle addestrare all’interno di un campo ristretto e molto specifico e renderle così molto più efficiente. Ma la cosa ancora più importante è certamente mantenere continua l’integrazione della tecnologia con l’opera umana, che in ogni caso nel nostro settore rappresenta una ricchezza insostituibile, fatta di conoscenza e legame con il territorio, con le sue tradizioni e trasformazioni”.
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