“Il risultato di questa guerra determinerà il destino del mondo: continueremo a sostenere l’Ucraina“. Le parole del presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer, aprendo la riunione dei capi di stato maggiore alleati, sembrano accantonare ogni prospettiva di pace in Ucraina. E d’altra parte lo stesso segretario di Stato Usa Anthony Blinken ha ribadito che non vede spiragli per una trattativa tra Mosca e Kiev.
Tra la Bielorussia che sbandiera nuove regole per l’uso delle armi tattiche nucleari, l’ex presidente russo Medvedev secondo il quale l’indipendenza ucraina sarà causa di nuovi conflitti e i sinistri presagi che parlano addirittura di un attacco di Putin nei Paesi baltici, resta, invece, come prospettiva più credibile, il pericolo che dopo Kiev la Russia punti sulla Moldavia, che non è nella Nato e ha una parte del suo territorio, la Transnistria, già sotto l’influenza del Cremlino.
La guerra in Ucraina, intanto, spiega Vincenzo Giallongo, colonnello dei carabinieri in congedo con al suo attivo missioni in Iraq, Kuwait, Albania e Kosovo, durerà almeno qualche mese ancora: dopo l’inverno i russi potrebbero tentare di dare un’ulteriore spallata. E se l’Occidente non aiuterà Zelensky, potrà essere quella decisiva.
Colonnello, veramente la guerra in Ucraina potrebbe cambiare i destini del mondo?
Nel momento in cui Putin dovesse conquistare l’Ucraina per un abbandono da parte di Usa, Ue e Nato, potrebbe volgere lo sguardo ad altri Paesi per lui interessanti sotto il profilo strategico. Un esempio potrebbe essere la Moldavia, nella quale una buona fetta di popolazione è simpatizzante della Russia. Il pericolo c’è.
Mosca sarebbe in grado di sostenere un’altra guerra dopo quella in Ucraina?
La Moldavia è molto più debole dell’Ucraina, non c’è paragone. Non so nemmeno se opporrebbe resistenza. Non fa parte né della Nato né della Ue. È legata alla Romania, che vorrebbe annettersela e che concede ai moldavi moltissime agevolazioni, compresa quella di un passaporto rumeno. Anticamente, d’altra parte, era territorio della Romania.
Qualcuno, come l’istituto americano Isw, parla addirittura di possibile attacco russo ai Paesi baltici, altri ipotizzano una guerra con la Polonia. Ma sono Paesi Nato e anche solo per questo non dovrebbe essere così semplice. Sono ipotesi da prendere in considerazione?
Intanto questa guerra è servita a capire una cosa: Putin sotto il profilo delle armi convenzionali è molto più debole della Nato. Un particolare che va a discapito della Ue: se avesse avuto la lungimiranza di creare un esercito europeo adesso potrebbe dire la sua su tutti i tavoli.
Ora però gli Usa, almeno per il momento, hanno bloccato i rifornimenti, mentre gli europei non hanno più armi da dare all’Ucraina: pagheranno questa carenza?
Questo è il guaio, tanto è vero che Zelensky ha dovuto muoversi in prima persona per andare a Davos a pietire munizionamento e aiuti, tirando fuori anche l’idea di un piano di pace in dieci punti: forse si è reso conto che non è in grado di sostenere neanche una difesa ragguardevole. Ormai intercetta pochi missili russi perché i soldati devono centellinare le munizioni che hanno.
Anche Blinken ha detto che non vede la possibilità di un cessate il fuoco. A trattare per la pace non ci pensa ormai nessuno?
Se la Russia avesse la forza, immediatamente dopo l’inverno, di portare un attacco pesante, per guadagnare grandi porzioni di territorio e arrivare a impensierire Kiev, potrebbe costringere gli ucraini a ragionare in termini diversi, con gli occidentali a recitare la parte dei perdenti. Se l’Ucraina riuscirà, invece, ad arrivare alle prossime elezioni presidenziali americane, cambierà qualcosa. Se Biden dovesse vincere, con quattro anni a disposizione farebbe approvare una bella fetta degli aiuti che oggi il Congresso vuole negargli. Se vincesse Trump penso che un presidente così nazionalista alla lunga possa dar fastidio ai russi. Il vero problema è: gli interesserà dell’Europa o penserà ad altro?
La Russia, vista la debolezza ucraina, potrebbe cercare di occupare anche il resto del Paese?
Non penso che i russi vogliano tutta l’Ucraina, così smentirebbero certe dichiarazioni fatte. D’altra parte nel momento in cui prendono le parti più ricche del Paese e lasciano quelle più povere agli occidentali da ricostruire, il loro obiettivo lo hanno raggiunto. Ho paura, invece, che vogliano prendersi la Moldavia, un territorio più piccolo e meno interessante per gli occidentali. Sono convinto, comunque, che la guerra durerà ancora, almeno quattro mesi. Il momento cruciale sarà dopo l’inverno.
(Paolo Rossetti)
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