Ritengo eccessivo il pessimismo sul destino economico dell’Ue e dell’Eurozona che filtra da un numero crescente di analisti. Il mio gruppo di ricerca assegna, al momento, probabilità prevalente di riparazione adattiva dell’Ue, passo dopo passo, alle nuove condizioni globali con conseguente ripresa delle sue economie nazionali nel periodo 2026-27. Tale probabilità macro è stata incrementata da un particolare: il recente accordo bilaterale tra Regno Unito e Germania che apre uno scenario di riparazione della Brexit in forma di trattato di libero scambio, più alcuni progetti comuni, tra Ue e Londra.



Sul tema ci sono motivi per ipotizzare che le élite britanniche, non necessariamente partitiche, appaiono aver revisionato la strategia Global Britain non abbandonandola, ma cercando leve moltiplicatrici più solide. Un segnale preliminare è stato dato dal discorso in tedesco da parte di Re Carlo Terzo nel Parlamento a Berlino. Ma il recente partenariato strategico bilaterale è solo una convergenza tra due primi ministri socialisti minata dal probabile successo dei cristiano democratici nelle elezioni in Germania del 2025?



Non sembra: la Cdu-Csu mostra l’intenzione di spingere l’Ue verso un accordo commerciale con l’America e in questa traiettoria un recupero delle relazioni con Londra è rilevante. Ho chiesto ad alcuni colleghi a Londra se la strategia britannica di essere il garante delle nazioni nordiche potrebbe pregiudicare la relazione con Berlino che teme una perdita di influenza nell’area baltica. Risposta: improbabile perché nella relazione sono possibili più vantaggi per ambedue. I miei ricercatori nell’area confermano la sensazione.

Resta l’incognita della posizione francese in cui un elemento chiave è l’ambizione di essere l’unica potenza nucleare dell’Ue, fatto che sarebbe modificato da un reinserimento pur parziale di Londra nell’Ue stessa, rinforzato dalla partecipazione alla Nato. Altra incognita è il programma Gcap – caccia di sesta generazione con capacità di utilizzare decine di droni – britannico, italiano e nipponico in concorrenza con il franco-tedesco Fcas: sarebbe possibile un passaggio di Berlino al Gcap? Parigi resterebbe isolata e reagirebbe o entrerebbe anche lei, di fatto integrando Gcap e Fcas?



Il tema riguarda centinaia di nuove tecnologie trasferibili dal mercato militare al civile e portatrici di competitività industriale super. Ma, pur con tante incognite, la riconvergenza tra Ue e Regno Unito ha probabilità forti.

La posizione di Roma che ha un partenariato strategico con Londra? La strategia di Italia globale implica il mantenimento di buone relazioni con l’Ue, mercato primario, e di una convergenza forte con la Germania per la comune necessità di espandere l’export: un triangolo Berlino, Londra e Roma appare probabile anche perché posizione sia forte sia compatibile con l’America. Si consiglia agli attori finanziari italiani attenzione al tema: promette buoni affari, in particolare la nuova robotica.

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