A Uno Mattina vi era ospite in collegamento da Sanremo, per il Festival 2024, Gaetano Castelli, scenografo che ha realizzato la scenografia della kermesse che partirà questa sera. “La prima scenografia l’ho fatta nel 1987 grazie a Pippo Baudo, non c’era l’orchestra sul palco. Quella di quest’anno è un fiore meccanico, ad un certo punto si vedono due petali, è una struttura molto complessa, vorrei ringraziare la scenografia del centro di Roma, fanno tutto a Roma e poi viene montato tutto qui. Ci abbiamo messo un anno esatto per realizzarla. non c’è la scala centrale ne abbiamo messe due laterali”, poi rivolgendosi a Massimiliano Ossini e Daniela Ferolla: “Siete la coppia più bella della televisione voi due”, e Ossini ha aggiunto: “Stavo pensando che potremmo scendere io dalla parte destra e lei da parte sinistra”.



Ossini ha proseguito: “Sembrano due fiori ma anche due orecchie ad ascoltare e poi c’è un grande gioco di luci al centro dove c’era la grande scala centrale”. Michele Mirabella, ospite in studio, ha aggiunto: “Gaetano Castelli è un genio della scenografia non solo tv, ho avuto l’onore di lavorare con lui, la struttura è archetipa, antichissima, quando dai due scale ad un artista è fatta, nasce Wanda Osiris, ha interpretato il grande varietà ottocentesco e lo ha interpretato in maniera tecnologia, moderna ed eloquente, quindi bravo”.



SCENOGRAFIA SANREMO 2025, CASTELLI: “DEVONO TORNARE I LABORATORI”

Gaetano Castelli ha aggiunto, sempre parlando della scenografia di Sanremo 2024: “Volevo ringraziare Mirabella, indubbiamente c’è stata un’escalation, siamo cresciuti sempre di più, portando poi l’orchestra sotto il palcoscenico in modo che gli artisti potessero agire. E i led? Io vorrei tornare alla scenografia fatta da pittura, scultura, architettura”.

Il ledwall è una parete nera che per riempirla buttano dentro cose a caso, è una omologazione, è tutto uguale, vanno bene per alcuni programmi”. E ancora: “In Rai una volta le maestranze erano 120 oggi sono 8, dobbiamo far ritornare i laboratori, se finiscono è finita l’arte, rimane tutto solo qualcosa di meccanico, salvate i laboratori”.