Moira Ferrari, direttrice della Gymnasium di Treviso e allenatrice di ginnastica ritmica di livello nazionale, è stata rinviata a giudizio per abuso dei mezzi di correzione. La donna, infatti, è accusata di avere dato uno schiaffo a una ginnasta di 8 anni d’età “in virtù dell’affetto che provavo per lei, per attirarne l’attenzione ed evitare che si infortunasse cadendo di nuovo dalla trave“, ma il pubblico ministero ha ritenuto che quel gesto non fosse “a fin di bene”, come invece sostiene la coach.
L’episodio è avvenuto in Veneto e risalirebbe al 2017. Il “Corriere della Sera” ha rivelato che il processo “comincerà il 16 ottobre, con i genitori che si costituiranno parte civile. Moira Ferrari, direttrice tecnica di una società tra le più vincenti in Italia, che si definisce ‘personal coach del benessere’ sui suoi profili social, ha spiegato ai magistrati che i genitori della bimba ‘con cui mi ero scusata formalmente sono venuti meno alla loro parola’ e, anziché ricomporre la questione, l’hanno denunciata alla giustizia sportiva e penale”.
MOIRA FERRARI ACCUSATA DI AVER DATO UNO SCHIAFFO A GINNASTA DI 8 ANNI: PROCESSO AL VIA A OTTOBRE
Inizialmente va detto che la Procura sportiva aveva permesso all’allenatrice di patteggiare un solo mese di squalifica, senza neppure ascoltare i testimoni, malgrado un socio della Gymnasium avesse riferito per iscritto al presidente Gherardo Tecchi – scrive il “CorSera” – “comportamenti in contrasto con il codice etico messi in atto dalla allenatrice Moira Ferrari nei confronti di piccole atlete e in particolare di violenze fisiche e psicologiche”. Sembra che Tecchi non abbia mai dato risposta alla lettera e che i fatti, perlomeno sul piano sportivo, siano prescritti.
Nel frattempo, cresce l’attesa per conoscere le decisioni della Procura della Federginnastica, ormai prossima, dopo due mesi di audizioni, a notificare i provvedimenti adottati nei confronti delle allenatrici di Desio Emanuela Maccarani e Olga Tishina. Stando a quanto riportato dal “Corriere della Sera”, il loro deferimento “potrebbe costringere la federazione a rivoluzionare i ruoli tecnici che scadrebbero dopo i Giochi di Parigi 2024, mentre alcuni consiglieri sarebbero pronti a chiedere le dimissioni al presidente Tecchi (in carica dal 2016) o il commissariamento Coni”.