Il pentimento di Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, già capo del clan dei Casalesi, è un segnale formidabile, una bellissima notizia per tutte le persone perbene.
La mafia casalese, che è stata combattuta in maniera molto efficace a partire dagli inizi del 2000, non esiste più. Le grandi operazioni di polizia, i maxiprocessi contro il clan hanno portato ai risultati sperati. E questo è frutto dei grandissimi sacrifici compiuti da uomini e donne dello Stato, ai momenti esaltanti della stagione antimafia, la cui prima importante fase è culminata con la cattura di Michele Zagaria, all’epoca capo indiscusso del clan e numero 2 dei latitanti più ricercati d’Italia, dopo Matteo Messina Denaro, preso nel dicembre 2011 dopo 16 anni di latitanza.
Quello straordinario gruppo di lavoro, fatto da personale amministrativo, forze di polizia e magistrati, ma anche da tantissima gente comune, cittadini perbene di quelle terre, ha sancito il declino inesorabile della mafia casalese.
Quel sistema investigativo, definito modello-Caserta, ha raggiunto in poco tempo risultati straordinari, mettendo fine alla latitanza dorata di più di cinquanta tra capi ed organi apicali del clan e sequestrando centinaia di milioni di euro di beni.
La lotta alla criminalità organizzata resta, però, ancora una priorità assoluta e va condotta con determinazione e strategia, sia sul fronte giudiziario che su quello di prevenzione e di diffusione della cultura antimafia.
Un ringraziamento particolare va al procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, capace in pochissimo tempo di lasciare il segno e di valorizzare anche in Campania la sua straordinaria esperienza antimafia.
Dal canto nostro, continuiamo con l’associazione UNICA (Unione nazionale italiana della cultura antimafia) a dare il nostro contributo per contribuire a raggiungere importantissimi risultati in termini di prevenzione e di formazione scolastica. Dobbiamo continuare a percorrere con convinzione la strada indicata da Giovanni Falcone, quella della cultura antimafia. Bisogna partire dalla scuola, spiegare le dinamiche mafiose e mostrare ai ragazzi la pochezza dei mafiosi, la loro povertà d’animo e la mancanza di futuro per chi sceglie strade sbagliate.
L’11 ottobre anche Napoli potrà festeggiare la sua prima giornata anticamorra, rivendicando un orgoglio, fatto di legalità e giustizia.
Le notizie come quelle di oggi fanno ben sperare e tutti insieme possiamo sognare di raggiungere nel breve periodo un futuro senza mafie.
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