Anche per il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sono necessari chiarimenti sulla gestione a livello sanitario della pandemia Covid, ma la decisione non spetta a lui, bensì al Parlamento. «Pur concordando sulla necessità di chiarirne i punti meno chiari, la deliberazione dell’istituzione di eventuali commissioni è di competenza parlamentare», ha ricordato nella replicati deputati in Commissione Affari sociali della Camera. In merito ai vaccini, ha evidenziato che «sappiamo che la sua valenza come strumento di prevenzione» e come il «senso di responsabilità degli italiani dimostrato in occasione della massiccia adesione alla campagna vaccinale anti Covid-19» abbia consentito di tornare a vivere senza restrizioni. Ma Schillaci avverte: «Non bisogna abbassare la guardia, soprattutto per proteggere la salute delle persone fragili e degli anziani».



Questi i motivi per i quali il ministero della Salute ha lanciato una campagna per la vaccinazione contro Covid e influenza, «strumento di primaria importanza per proteggere sé stessi e gli altri». Ma Schillaci è pronto a intervenire sul fumo, per estendere gli attuali divieti pure alle sigarette elettroniche e ai prodotti del tabacco riscaldato. Infatti, ha dichiarato che intende proporre di «estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato); estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato».



SCHILLACI SU ASSUNZIONI, TURNOVER E FINANZIAMENTO

Nel corso dell’audizione il ministro della Salute ha affrontato anche il tema delle assunzioni e del salario del personale del servizio sanitario nazionale. «Ribadisco che sarà necessario garantire adeguate risorse al sistema soprattutto nelle specialità e negli ambiti disciplinari che oggi registrano scarse adesioni», ha aggiunto Orazio Schillaci, rinnovando il suo impegno ad assicurare le risorse per reclutare nuovi professionisti. «Mi preme, più in generale, però sottolineare che le difficoltà che ora si riscontrano nel nostro SSN sono il frutto di errate strategie e di trascuratezza nelle valutazioni di annose problematiche, che affondano le radici nel passato». A tal proposito, intende anche trovare le risorse per superare il blocco del turnover. Domande al ministro anche sulle terapie intensive: l’obiettivo è completare il processo di potenziamento.



Capitolo medici a gettone ed esternalizzazioni: «Non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo alle strutture, ma comporta anche gravi criticità in termini di sicurezza delle cure». Infine, sul finanziamento del servizio sanitario nazionale: «Il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, è incrementato di 2.150 milioni di euro per l’anno 2023, 2.300 milioni di euro per l’anno 2024 e 2.600 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025». Per quanto riguarda quest’anno, «una quota dell’incremento di cui al primo periodo, pari a 1.400 milioni di euro, è destinata a contribuire ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche». Schillaci ci tiene a sottolineare che «si tratta, con ogni evidenza, di una importante inversione di tendenza che auspico possa ulteriormente essere perseguita anche per il futuro, con l’utilizzo di risorse sempre più cospicue».