Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha rilasciato un’intervista per il quotidiano La Verità, nella quale ha parlato sia delle recenti modifiche che l’Oms vorrebbe apportare ai suoi poteri, sia sul criticato ‘fascicolo sanitario elettronico’. E partendo proprio dall’Organizzazione mondiale della sanità, ci tiene a ribadire ancora una volta che “riguardo al green pass globale, gli Stati europei non hanno l’obbligo di adesione”, sottolineando in particolare che “l’Italia non aderirà“.
Differente, invece, la questione del fascicolo sanitario elettronico, che secondo il ministro Schillaci “è prima di tutto uno strumento a vantaggio del cittadino” che potrà facilmente accedere ai suoi dati sanitari, consentendo al contempo a “al proprio medico e agli specialisti di potersi interfacciare più facilmente” con quegli stessi dati, aiutando anche “l’appropriatezza prescrittiva”. In ogni caso, precisa, è stato avviato un tavolo di confronto con il Garante della privacy perché “è essenziale un trattamento sicuro dei dati“. Ritornando, poi, al green pass globale, il ministro Schillaci sottolinea a tutti coloro che ricordano i tempi della pandemia che “la Costituzioni prevede che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Mi sembra”, spiega, “una tutela chiara”.
Orazio Schillaci: “L’Oms dovrebbe essere finanziato dagli stati, non dai privati”
Passando, poi, a parlare della questione del Trattato pandemico che l’Oms vorrebbe implementare, ottenendo di fatti pieni poteri sulla sanità globale, il ministro Orazio Schillaci ribadisce, anche qui, che “la posizione di questo governo è di salvaguardare gli interessi dell’Italia contro qualsiasi logica di potere assoluto“, utilizzando tutti “gli strumenti a disposizione”. L’Organizzazione, infatti, è eccessivamente guidata dai fondi privati, mentre secondo il ministro “la parte maggioritaria dei fondi [dovrebbe] essere di provenienza degli Stati“, aumentandone il peso specifico e tutelandone, così, la sovranità.
Sovranità, precisa nuovamente, che sarà tutelata anche a fronte dell’approccio One Health adottato dall’Italia che, precisa il ministro Orazio Schillaci, “non compromette in alcun modo la sovranità sanitaria e non ha lo scopo di armonizzare i protocolli sanitari mondiali”. Si tratta, infatti, di un approccio che guarda “all’innegabile interconnessione tra salute umana, animale e dell’ambiente“, al fine di adottare strategie “integrate di tutela della salute”. Un approccio, sottolinea il ministro Schillaci, evidente anche nella stessa formulazione originale del dicastero che presiede, il quale è “l’unico in Europa che ha la sanità veterinaria tra le sue competenze insieme alla prevenzione della salute pubblica”.