In una lunga intervista che il ministro della Sanità Orazio Schillaci ha rilasciato per il quotidiano La Verità ha affrontato, tra i vari argomenti trattati, anche la questione dei cosiddetti Superbatteri. Si tratta, concretamente, di tutti quei batteri che resistenti agli antibiotici comunemente utilizzati, che circolano in particolar modo all’interno degli ospedali, dove infettano i pazienti ricoverati, causandone in tantissimi casi il decesso.



Per i Superbatteri, spiega Schillaci, “abbiamo approvato e finanziato il nuovo piano di contrasto che è in corso di attuazione e pone tra i suoi cardini la sorveglianza”. Verranno, infatti, istituite nuove modalità per sorvegliare la diffusione sul territorio dei batteri, ma anche rafforzate e ampliate “quelle esistenti”. Questa, infatti, “è una delle minacce più pericolose per il futuro della salute pubblica e la tenuta dei sistemi assistenziali”. Dunque, secondo Schillaci, contro i Superbatteri “è essenziale incentivare le migliori pratiche e l’appropriatezza prescrittiva”, anche attraverso “un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere per gli operatori sanitari”. Rimane, comunque, importante parlare dei Superbatteri, perché seppur si tratti di “un’emergenza” che causa “35mila morti l’anno in Europa, di cui un terzo in Italia“, è ancora possibile “arginarla”.



Orazio Schillaci: “Nessuno vuole privatizzare la sanità”

Andando, poi, oltre alla questione dei Superbatteri, poi, il ministro Schillaci ha anche voluto parlare strettamente della sanità italiana e delle sue varie riforme, partendo dall’evidenziare che “abbiamo aumentato le risorse del fondo sanitario [con] 11,2 miliardi in più”. Dimostrazione, questa, che “nessuno vuole privatizzare la sanità“, come invece accusano le opposizioni, ricordando che “il coinvolgimento del privato convenzionato” ha il solo scopo di “dare riposte al cittadino”.



Proprio con l’obiettivo di dare quelle risposte al cittadino, ricorda Schillaci, “stiamo lavorando per rafforzare la risposta del servizio pubblico”, con “investimenti sull’assistenza territoriale, aumento delle tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive e 2,4 miliardi per i rinnovi contrattali”. In futuro, invece, si punterà “all’aumento dell’indennità di specificità per gli operatori sanitari e al superamento dei tetti di spesa per le assunzioni“. Prioritaria, comunque, secondo Schillaci, rimane “la medicina di prossimità con più ospedali”, obiettivo inserito all’interno del Pnrr. Solo così, spiega, si riuscirà a “ridurre i tempi d’attesa, portare assistenza anche nelle aree più in difficoltà e alleggerire la pressione sulla rete ospedaliera”.