Min Salute Schillaci: “Nuova fase del covid”

In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Molise a Campobasso, il ministro della salute Orazio Schillaci è tornato a parlare della gestione del coronavirus, che con l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta cambiando completamente il suo volto. L’idea proposta da Schillaci e che dovrebbe entrare in vigore presto è la riduzione dell’isolamento da covid per i soggetti asintomatici.



Secondo il ministro della salute, infatti, bisogna procedere verso una generale semplificazione delle norme relative alla gestione del virus. Attualmente, l’ipotesi è di ridurre i giorni di isolamente per gli asintomatici permettendo la libera uscita dopo 5 giorni dall’infezione ed eliminando, dunque, anche il tampone in uscita. “Sono convito che siamo in una fase diversa della malattia da covid”, ha detto il Ministro Schillaci a Campobasso, “e oggi non è più quella che abbiamo visto tre anni fa. Manteniamo alta l’attenzione ma siamo fiduciosi che si possa uscire dal Covid e pensiamo che sia importante ora pensare ai tanti problemi che con sono rimasti indietro, come le liste d’attesa e gli screening oncologici”.



Orazi Schillaci: “Riorganizzeremo il sistema sanitario nazionale”

Dopo aver brevemente parlato del covid, poi, il ministro Orazio Schillaci ha parlato anche del sistema sanitario italiano, sottolineando l’importante inversione di tendenza del governo Meloni. “Il nostro sistema sanitario nazionale”, ha detto Schillaci, “una volta era il migliore di tutti, ma dal 2013 in poi è stato definanziato pesantemente”. Secondo il ministro i problemi e le difficoltà che stiamo attraversando in questo momento, “sono il risultato di scelte sbagliate del passato, quando la sanità era considerata la cenerentola del bilancio statale”.



Il covid secondo il ministro Schillaci avrebbe avuto l’importante effetto di farci capire l’importanza della sanità e della sanità pubblica. “La salute è una spesa primaria e irrinunciabile”, ha continuato, ed “il governo ha assicurato alla sanità 2,2 miliardi di euro in più nel 2023 e altri 2,4 miliardi nel 2024”. Tuttavia, secondo il ministro, occorre una riorganizzazione profonda della sanità, partendo dalla correzione del “sovraccarico delle strutture ospedaliere”, passando poi a “riaffermare il ruolo strategico della sanità territoriale” ed, infine, a “ridurre il gap tra Nord e Sud“.