I vaccini anti-Covid aggiornati saranno pronti “tra quindici giorni”. Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci. Dunque, la vaccinazione sarà aperta non soltanto alle categorie indicate nell’ultima circolare del ministero della Salute, tra cui over-60 e operatori sanitari. In relazione all’ambiente scolastico, il ministro ha spiegato: “Siamo molto tranquilli, stiamo lavorando con il ministero dell’Istruzione per tranquillizzare tutti. C’è stato un allarmismo forse esagerato su questo argomento”. Schillaci ha parlato a margine dell’evento alla Camera “Natalità: work in progress”, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Intanto è a arrivato anche il via libera dall’Aifa al nuovo vaccino Covid aggiornato dopo l’approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), al nuovo vaccino anti-Covid Comirnaty di Pfizer-BioNTech che si rivolge alla sottovariante Omicron XBB.1.5. Il vaccino verrà inserito nella classe di farmaci Cnn (Classe C non negoziata) e seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Schillaci, al Tg1, ha sottolineato inoltre che “il vaccino sarà gratuito per tutti coloro che vorranno farlo”.
Vaccini Covid, ecco per chi sono raccomandati
Come spiega TgCom24, i nuovi vaccini anti Covid sono farmaci già approvati dall’Ema, ma non ancora negoziati da Aifa ai fini della rimborsabilità del Servizio sanitario nazionale. In seguito a questa procedura, ci sarà l’immediata immissione sul mercato del medicinale. Il nuovo vaccino aggiornato dovrebbe essere disponibile da ottobre anche in Italia: la sua somministrazione, come rileva l’ultima circolare del ministero della Salute, è fortemente raccomandata agli over-60, ai soggetti fragili, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari.
Secondo la circolare ministeriale, sarà offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato. Il ministero la consiglia inoltre per i familiari e i conviventi di persone con gravi fragilità. Riguardo le tempistiche, “si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultimo evento (ultima dose, a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata). È previsto, inoltre che i nuovi vaccini aggiornati possano essere utilizzati anche per il ciclo primario, cioè per chi non si è mai vaccinato”, si legge nella circolare del ministero.