Elly Schlein avrebbe potuto spendere 55 milioni di euro di fondi anti-alluvioni quando era vice presidente della Regione Emilia-Romagna, invece quei soldi non solo non sono stati mai spesi, ma sono stati pure restituiti al governo. A rivelare il retroscena è Open, ricostruendo quanto accaduto tra il 2020 e il 2022 alla luce anche dell’alluvione dei giorni scorsi. Ebbene, la Regione ha dovuto restituire al ministero delle Infrastrutture 55,2 milioni di euro sui 71,9 complessivi per non essere riuscita a spenderli nei tempi previsti.
Secondo quanto riportato da Franco Bechis, che ha spulciato i rapporti della Corte dei Conti, nell’elenco degli interventi previsti in quei finanziamenti persi c’erano anche la “manutenzione ordinaria per la sistemazione della rete idrografica del bacino Lamone“, così pure i lavori di “sfalcio, taglio vegetazione riprofilatura e ripristino sponde in frana tratti saltuari nei corsi d’acqua dei bacini del torrente Idice e del torrente Sillaro“, gli interventi “urgenti d’emergenza nei corsi d’acqua dei bacini del torrente Idice“, come quelli “nei corsi d’acqua dei bacini del torrente Sillaro“. Figurano anche i lavori di “sfalcio, taglio vegetazione riprofilatura e ripristino sponde in frana in tratti saltuari dei torrenti Idice, Savena, Sillaro, Quaderna, Gaiana e Fossatone“, come pure quelli di “manutenzione del torrente Ravone“. Si tratta di opere di manutenzione che riguardano in gran parte i corsi d’acqua esondati.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA “FONDI RECUPERATI”
La Regione Emilia-Romagna ha replicato subito a Open, spiegando di aver avuto la notizia di un rilievo della Corte dei Conti, “datato e comunque già superato, rispetto a fondi stanziati per la navigazione sul Po, sistema idroviario Padano-veneto, che nulla hanno a che fare con la sicurezza idraulica e la prevenzione del dissesto“. In altre parole, quelle opere non servivano, ad esempio, alla prevenzione. Comunque, quelle risorse, aggiunge la Regione, “risultano già recuperate e tuttora nella disponibilità della Regione grazie ad un accordo con il Ministero“.
Quindi, il piano è stato rifinanziato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo quanto riportato da Libero. Nonostante la replica, il direttore di Open continua a sostenere che dalle carte emerge altro per quanto riguarda gli scopi di quei fondi. Peraltro, resta anche il fatto che quei fondi andavano spesi entro il 2022, invece saranno usati nel piano triennale per la navigazione interna approvato dalla Giunta in una delle ultime sedute.